Alberto Savinio: differenze tra le versioni

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==''Casa «La Vita»''==
*È per questo felice stupore, per questo loro presentarsi inaspettate e nuove, per questo venirmi incontro come da un altro mondo, che prima di farsi amare da altri le mie opere si fanno amare da me; prima di divertire altri esse divertono me; prima che ad altri esse dicono a me che nel buio quale dietro a me si richiude esse rimangono ferme e formate di un fosforo immortale. (Prefazione, pp. 11-12)
*Amplifichiamo: nella vita «degli» uomini la cosa più importante è la morte. Morire è un problema. Vari sono i problemi che ci tocca risolvere nel corso di quest'avventura terrestre nella quale non per volontà nostra ci siamo trovati implicati. Problema di saper vivere, problema di saper invecchiare, problema di saper morire: il più importante di tutti perché è il problema ultimo e che ''dà il passaggio''. (Prefazione, p. 13)
*Non aveva segreti per me la mia città. Fosse o lieta o alcuna ombra la oscurasse, ero abituato a compatire i suoi umori, a spartire i suoi sentimenti più celati, a seguirne le rimutazioni tanto sulla faccia che guardava il mare, quanto su quella che guardava la montagna. (''Alla città della mia infanzia dico'', pp. 17-18)
*Animo tirava fuori il taccuino, notava la parola e il suo significato, troppo giovane ancora per sapere che chiarire un [[mistero]] è indelicato verso il mistero stesso. (''Figlia d'imperatore'', p. 31)
*Ognuno ha le [[Reliquia|reliquie]] che si mèrita. (''Vendetta postuma'', p. 58)