Alberto Savinio: differenze tra le versioni

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==''Casa «La Vita»''==
*ChiarireAnimo tirava fuori il taccuino, notava la parola e il suo significato, troppo giovane ancora per sapere che chiarire un [[mistero]] è indelicato verso il mistero stesso. (''Figlia d'imperatore'', p. 31)
*Ognuno ha le [[Reliquia|reliquie]] che si meritamèrita. (''Vendetta postuma'', p. 58)
*Nulla riesce altrettanto perfetto, quanto ciò che è organizzato dalla logica dorata dell'amore. (''Flora'', p. 69)
*La porta è rimasta aperta sulla notte, sul buio che pesa sulla città deserta, la quale in quell'ora di ansia e di attesa ove di minuto in minuto si aspetta il nemico, non ha saputo esprimere nulla di meglio dal suo vuoto e torturato cuore, di quel cane sperduto e famelico. (''Trololò'', p. 187)
*Per una illustrazione onomatopeica del suo camminare sghimbesciato, Giorgio e Andrea diedero al cane un nome assurdo e arrotolato come una molla: Trololò. (''Trololò'', p. 187)
*Trololò si rivelò un cane straordinario. Le più rare qualità canine erano riunite in lui e salivano a una specie di eccesso, le loro manifestazioni inaspettate davano talvolta quella medesima perplessità che darebbe il ritratto di un antenato che all'improvviso si mettesse a cantare, o la statua di un giardino pubblico che d'un tratto scendesse dal suo piedistallo e cominciasse a passeggiare nelle aiuole. (''Trololò'', p. 187)
*Trololò era nulla ed era tutto. E al tutto ci si abitua molto più presto, molto più profondamente che a «una» cosa. Vediamo noi forse l'aria che respiriamo? La pensiamo? (''Trololò'', p. 188)
*E Trololò disse: «Perché mi hai colpito? Che male ti avevo fatto? Il tuo gesto era così vile, così crudele, così inutile, che non mi sono sentito più di vivere. Questa forma di morte volontaria voi la chiamate suicidio, perché, conoscendomi come mi conosci, avrai capito che se mi sono lasciato prendere dall'accalappiacani, è perché così ho voluto. Eppure io a te non ho fatto che bene. [...] Te lo ricordi?». (''Trololò'', pp. 194-195)
*AmareIl èsignor dareMünster altruicapiva latutto propriama animain ritardo, èil animaresuo altruipresente conera lacome propriaun anima, è illudercicampo di darebattaglia altruisul unaquale vitanon felice e profondarimangono che altrimentii gli mancherebbecadaveri. (''Il signor Münster'', p. 248)
*L'adulto deve mutare continuamente i propri giochi per divertirsi, mentre il bambino, favorito da una più generosa fantasia, gode a ripetere sempre lo stesso gioco. (''Il signor Münster'', p. 253)
*Non c'è posto nell'[[amore]] per due anime. E quando si dice che due, amandosi, compongono un'anima sola, si vuole dire che una sola di queste due anime opera amorosamente, mentre l'altra si sta in dolce e grata inazione. (''Il signor Münster'')
*Resta da svelare il mistero della sua vita che continua anche dopo la morte del corpo, di questa luce che arde anche dopo la distruzione della lampada. Ma non sa il signor Münster, lui che tanto ha meditato intorno a questi problemi e tanto ha scritto, che è indelicato, e nonché indelicato è imprudente, e nonché imprudente è immorale, e nonché immorale è vano cercare di sollevare il velo sui misteri dell'anima, e che la metafisica della vita va accolta senza esame, senza diffidenza, con animo puro e grato come la poesia? (''Il signor Münster'', p. 260)
*Amare è dare altrui la propria anima, è animare altrui con la propria anima, è illuderci di dare altrui una vita felice e profonda che altrimenti gli mancherebbe. (''Il signor Münster'', p. 260)
*Non c'è posto nell'[[amore]] per due anime. E quando si dice che due, amandosi, compongono un'anima sola, si vuole dire che una sola di queste due anime opera amorosamente, mentre l'altra si sta in dolce e grata inazione. (''Il signor Münster'', p. 261)
 
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