Museo archeologico nazionale di Cagliari: differenze tra le versioni

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Citazioni sul '''Museo archeologico nazionale di Cagliari'''.
 
*Afferra l'animo di noi uomini d'oggi, in queste rozze statuine, l'estrema semplicità, segno di una vita i cui significati, come quelle torri in mezzo alla minaccia, erano al sicuro da cima a fondo. Ciò che è diritto e torto, dovere e servizio, quegli uomini devono averlo saputo meglio di noi, e forse ancor meglio devono aver conosciuto i confini tra guerra e pace, tra uomo e donna. ([[Ernst Jünger]])
*Il Museo Archeologico di Cagliari custodisce una grande collezione di quelle statuine che furono scoperte negli scavi presso i [[nuraghe]]. Esse incarnano non soltanto un primo aurorale contributo dell'isola all'arte mondiale, ma anche il suo contributo più forte. Sono uniche nel loro genere; in altri popoli si trova qualcosa di affine, ma non di simile. [...] La vista dei bronzetti aggiunge qualcosa d'altro, e ci commuove in modo particolare grazie a un carattere specifico, di qui. È la linea legittima, il ramo dell'albero genealogico dal quale anche noi discendiamo e le cui gemme, anche se disseccate da molto tempo, sono di natura simile alla nostra. È il linguaggio del «questo sei Tu<ref>''Tat tvam asi'': citazione dalla ''[[Chāndogya Upaniṣad]]'': è uno dei quattro [[w:Mahāvākya|Mahāvākya]], i Grandi Detti delle ''[[Upaniṣad]]''.</ref>». ([[Ernst Jünger]])
*L'incontro con l'arte nuragica si ha prima a Cagliari, nel museo Archeologico Nazionale. Qui si può meglio confrontarla con le civiltà estranee. Anche il reparto romano infatti è importante, ed ancora di più di quello punico, con le sue divinità sensuali e crudeli. Ma il reparto nuragico si stacca dal resto e contrassegna meglio la [[Sardegna]]. Si ha il caso raro di un museo senza ripetizioni altrove, incorporato in questa terra come la natura e i costumi. ([[Guido Piovene]])