Ubayde Zākāni: differenze tra le versioni

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+1. I versi: Se il tuo posto è davvero il paradiso, | gli altri all'inferno volgeranno il viso, sono centrati nella fonte.
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==Citazioni di Ubayde Zākāni==
*Il proverbio che insegna: «''Il [[Mettere le corna|cornuto]] è felice in ambedue i mondi''», è stato autorevolmente commentato: finché è sulla terra, non afflitto dal morbo dell'onore, il cornuto riesce a vivere senza pensieri. Ma anche nell'altro mondo, in virtù della tradizione: «''Il cornuto non accederà alla soglia del paradiso''», dal momento che non andrà in paradiso e grazie alla sua benedetta condotta, egli avrà la fortuna di restar franco dall'incresciosa compagnia di religiosi ed asceti, dei quali è affollato il cielo, e dalle loro facce truci; e dovunque gli capitasse di vedere un priore, gli dirà: ''Se il tuo posto è davvero il paradiso, | gli altri all'inferno volgeranno il viso.''<br>Perciò il cornuto è felice in ambedue i mondi.<ref>Da ''L'etica dei notabili'' (''Akhlaq ol-ashraf''), in ''Poesia d'amore turca e persiana'', scelta e traduzione di Angelo Michele Piemontese e Gianroberto Scarcia; {{small|G. Scarcia ha curato – oltre ai primi due paragrafi della «Guida alla lettura» – le versioni poetiche contenute nell'antologia e le prosastiche dal turco; tutto il resto è stato curato da A. M. Piemontese. {{Cfr}} ''Poesia d'amore turca e persiana'', p. 9.}}, EDIPEM, Novara, 1973, pp. 186-187.</ref>
*Un derviscio e suo figlio erano fermi sul ciglio della strada mentre passava un funerale. Chiese il figlio al padre:<br>«Chi c'è nella cassa, papa?»<br>«Eh, un uomo.»<br>«E dove lo stanno portando?»<br>«Eh, in un posto dove non si mangia e non ci si veste, dove non c'è pane né legna né argento né oro né mobile né tappeto.»<br>«Ma papà, non è che lo stanno portando a casa nostra?»<ref>Da ''L'epistola esilarante (Resāleh-ye Delgosha)'', in ''Storia della letteratura persiana'', vol. I, p. 178.</ref>