Caino e Abele: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni su Caino e Abele: René François Rohrbacher
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*Abele e Caino s'incontrarono dopo la morte di Abele. Camminavano nel deserto e si riconobbero da lontano, perché erano ambedue molto alti. I fratelli sedettero in terra, accesero un fuoco e mangiarono. Tacevano, come fa la gente stanca quando declina il giorno. Nel cielo spuntava qualche stella, che non aveva ancora ricevuto il suo nome. Alla luce delle fiamme, Caino notò sulla fronte di Abele il segno della pietra e lasciando cadere il pane che stava per portare alla bocca chiese che gli fosse perdonato il suo delitto. Abele rispose: "Tu hai ucciso me, o io ho ucciso te? Non ricordo più: stiamo qui insieme come prima". "Ora so che mi hai perdonato davvero" disse Caino "perché dimenticare è perdonare. Anch'io cercherò di scordare". Abele disse lentamente: "È così. Finché dura il rimorso dura la colpa". ([[Jorge Luis Borges]])
*Caino offrì frutti del suolo in sacrificio al Signore; anche Abele offrì primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. Il Signore disse allora a Caino: "Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? Se agisci bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il [[peccato]] è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dòminalo". (''[[Genesi]]'')
*''Capisch'io puro che agguantà un tortore | e accoppacce un fratello piccinino, | pare una bbonagrazia da bburrino, | un carciofarzo de cattiv'odore. || Ma cquer vede ch'Iddio sempre ar zu' mèle | e a le su' rape je sputava addosso, | e nnò ar latte e a le pecore d'Abbele, || a un omo com'e nnoi de carne e dd'osso | aveva assai da inacidijje er fele: | e allora, amico mio, tajja ch'è rosso.'' ([[Giuseppe Gioachino Belli]])
*Il genere umano provava in grande quel che noi proviamo in piccolo,vale a dire la lotta tra lo spirito e la carne, la ragione e le passioni. Dio ci avea fatti uno, ma il peccato ci divise e fin d'allora due uomini sono in noi, Caino cioè ed Abele, carnale il primo e spirituale il secondo, l'uno terrestre e l'altro celeste, l'uno dell'uomo e l'altro di Dio. ([[René François Rohrbacher]])
*Il Signore disse a Caino: "Dov'è Abele, tuo [[fratello]]?". Egli rispose: "Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?". Riprese: "Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello. Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra". Disse Caino al Signore: "Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono? Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e io mi dovrò nascondere lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi potrà uccidere". Ma il Signore gli disse: "Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!". (''[[Genesi]]'')
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*[[Giordano Bruno|Iordanum]] dixisse, che Cain fu huomo da bene e che meritamente uccise Abel suo fratello, perché era un tristo e carnefice d'animali. [...]<br />Ragionandosi di quei che ammazzavano li animali, mostrava d'haverli compassione e diceva che faceano male, e che Abel era stato un carnefice [...].<br />Ragionando seco de li huomeni giusti, Giordano dicea che non ve n'era alcuno, e che il primo huomo che fu tenuto giusto, che fu Abel, era un carnefice homicidial di animali, e che havea meritato esser ammazzato, e che Cain era un huomo da bene et havea fatto bene ammazzar Abel.<ref>Dalle deposizioni di Frate Celestino e Francesco Graziano (compagni di cella di Giordano Bruno a Venezia); citato in [[Luigi Firpo]], ''Il processo di Giordano Bruno'', a cura di Diego Quaglioni, Salerno Editrice, Roma, 1998, p. 273. ISBN 88-8402-135-9<br />Vedi anche il [[b:Baruch Spinoza/Terzo capitolo#L'esempio di Bruno|paragrafo dedicato]] su Wikibooks.</ref> (dagli atti del processo di Giordano Bruno)
*Ogni Abele ha il suo Caino. ([[Proverbi italiani|proverbio italiano]])
*Per fede Abele offrì a Dio un sacrificio migliore di quello di Caino e in base ad essa fu dichiarato giusto, attestando Dio stesso di gradire i suoi doni; per essa, benché morto, parla ancora. (''[[Lettera agli Ebrei]]'')
 
==Note==
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==Voci correlate==
*[[Abele]]
*[[Adamo]]
*[[Caino]]
*[[Eva]]
 
==Altri progetti==