Walt Whitman: differenze tra le versioni

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+1. Per l'esatta collocazione ho consultato: https://whitmanarchive.org/published/LG/1891/index.html
fix wlink.
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*''Tu, [[lettore]], che palpiti di vita, orgoglio, amore, al pari di me, | a te, dunque, i canti che seguono.'' (''Tu lettore'', p. 20)
 
===''Partito da [[Long Island|Paumanok]]''===
*''Con passo fermo e costante avanzano, e mai non si fermano, | successioni di uomini, Americani, cento milioni, | una generazione recita la sua parte e scompare, | un'altra generazione recita la sua parte e a sua volta scompare, | con facce volte di fianco, o all'indietro, verso me, per ascoltare | con sguardi retrospettivi puntati su di me.'' (2, p. 24)
*''Morti poeti, filosofi, preti, | martiri, artisti, inventori, governi da tempo scomparsi, | foggiatori di lingue su altre rive, | nazioni un giorno possenti, ora ridotte, rattratte e desolate, | non oso procedere oltre finché rispettosamente non v'abbia dato credito di quanto avete lasciato e a queste rive è pervenuto, | io l'ho esaminato (passandoci nel bel mezzo,) e riconosco che è ammirevole, | ritengo che nulla possa essere più grande, nulla meritare di più di quanto esso merita, | mentre lo contemplo con attenzione, a lungo, e poi lo congedo, | e assumo il mio posto, qui, con il mio tempo.'' (5, p. 26)
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{{Int|''Foglie dei settant'anni''|Primo allegato}}
[[Immagine:Walt Whitman edit 2.jpg|thumb|Walt Whitman nel 1887]]
*''Marina bellezza che al sole distesa ti scaldi! | Da un lato ti bagna l'intero tuo oceano, ampio, ricco di traffici, di vapori, di vele, | ti carezza dall'altro l'atlantico vento, violento o gentile – possenti chiglie scivolan nere lontano, | isola dei dolci rivi di acqua potabile – di aria e di terra balsamiche! | Isola della spiaggia salina, della brezza, dell'onda.'' (''[[Long Island|Paumanok]]''<ref>Paumanok: nome indigeno di Long Island. Per Whitman avrebbe questo significato: L'isola dal seno lungamente proteso ed esposto al mare. {{cfr}} ''Foglie d'erba'', Mondadori 1972, p. 289.</ref> <ref>In ''Foglie d'erba'', scelta e traduzione di Enzo Giachino, cronologia della vita dell'Autore e del suo tempo, antologia critica e bibliografia a cura di Anna Luisa Zazo, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1972, p. 264</ref>)
*''A quelli che sono falliti nelle loro grandi aspirazioni, | agli ignoti soldati, in prima fila caduti, | ai macchinisti calmi e fedeli – ai viaggiatori ardenti troppo – ai piloti sui loro vascelli, | a più d'un nobile canto o dipinto non riconosciuto – un monumento vorrei innalzare, coperto d'alloro, | alto, ben alto su tutto – a quanti vennero anzi tempo rapiti, | da qualche strano spirito di fuoco posseduti, | spenti da morte precoce.'' (''A quelli che sono falliti'', p. 628)
*''Semplice, fresco, gentile emergendo sul finir dell'inverno, | quasi mai non vi fossero stati artifici di moda, affari, politica, | dall'angolo solatio, annidato nell'erba – dorato, innocente, come l'alba tranquillo, | il [[dente di leone]], il primo di questa primavera, ci mostra il suo volto fidente.'' (''Il primo dente di leone'', pp. 630-631)