Varvàra Dolgorouki: differenze tra le versioni

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*A quei tempi molti giovani, persino ragazzi di quattordici o quindici anni, avevano segretamente lasciato la famiglia per arruolarsi nell'[[Armata Bianca]]. Le salme di molti di loro, uccisi al fronte, furono portate a Novotcherkàsk (residenza dell'Atamano dei [[cosacchi]] del Don), composte nelle bare ed esposte in file nella cattedrale per essere sepolte il giorno dopo con maggiore solennità. Una moltitudine di gente ansiosa, con l'angoscia scritta in volto, invase la cattedrale cercando tra i morti per accertarsi che nessuno dei suoi fosse tra essi. Erano un triste spettacolo i giovani volti morti di quei ragazzi che spontaneamente, appassionatamente, avevano dato la vita per la patria. Furono fotografati e numerati, così come le loro tombe, per consentire più tardi alle famiglie di ritrovare la loro sepoltura. Ma, all'avvento dei [[Bolscevismo|bolscevichi]] tutte le liste e tutte le fotografie furono distrutte così che le tombe di quegli ignoti giovani eroi rimarranno per sempre ad invocare silenziosamente giustizia. (pp. 141-142)
*Da un certo tempo si vedevano a certi angoli delle strade uno o due cinesi che vendevano ventagli di carta, lanterne e tutti i generi possibili di paccottiglia cinese. Non ho dubbi che fossero stati messi lì come osservatori per controllare i movimenti degli uomini appartenenti all'[[Armata Bianca]]. Più tardi me ne convinsi ancor più perchè, quando i [[Bolscevismo|bolscevichi]], entrando in città, catturarono e torturarono alcuni ufficiali bianchi, si disse che i cinesi strapparono loro gli occhi, sfilarono loro come guanti la pelle delle mani, ecc. (pp. 147-148)
*Fu triste lasciare così all'improvviso la bella cittadina di Novotcherkàsk, principale città della regione dei [[cosacchi]] del Don, ricca e fertile regione russa, dove i cosacchi erano vissuti tanti anni mantenendo fermamente le loro tradizioni militari e familiari; in quella zona ogni famiglia si teneva strettamente unita, raccogliendosi in occasione di grandi avvenimenti familiari, il più notevole dei quali era la partenza di un giovane membro della famiglia quando, divenuto maggiorenne, cominciava il servizio militare. In tale occasione si svolgeva una grande festa familiare. Il giovanotto doveva mostrare la sua abilità nell'equitazione e del ''djighitòwka''<ref>Acrobazie e virtuosismi in sella (N.d.T.)</ref>, come avevano fatto i suoi antenati. A volte seguiva il commovente congedo dalla fidanzata e alla fine egli riceveva la solenne benedizione dei suoi genitori ed era accompgnatoaccompagnato da suo padre, con cavallo, sella, uniforme, spada, fucile e tutto, al reggimento cosacco nel quale si arruolava. (p. 149)
*Nel frattempo entrò nel caffè una ufficialessa dell'[[Armata Bianca]] rimasta tagliata fuori, non so per quale ragione, dalla sua unità. Era robusta, paffuta, con le guance rosa. Correva un grosso rischio non essendo riuscita a liberarsi della sua uniforme e a riprendere gli abiti civili. Più tardi seppi che in seguito ella rimase nascosta in una cappella privata, in un cimitero, durante tre freddi mesi, aiutata soltanto da amici che segretamente le portavano cibo. La vidi dopo quei mesi di agonia, durante i quali si era ridotta come uno scheletro. (p. 151)
*Mi è stato detto che lo stesso {{sic|[[Pavel Nikolaevič Miljukov|Miliukòff]]}}, a Parigi, credo nel 1936 (non più in Russia a mietere quel che aveva seminato), osò dire in una conferenza che, se l'imperatore avesse avuto un solo uomo fedele, la Rivoluzione non sarebbe potuta scoppiare. Una repellente menzogna perché laggiù al fronte stavano combattendo migliaia e migliaia di uomini fedeli. E stavano combattendo come i leali soldati russi combattevano e morivano allora per la fede, lo tsar e la patria. (da ''Appendice II'', p. 168)
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==Citazioni su Varvàra Dolgorouki==
*Novant'anni, anzi novantuno, ha ora la stessa autrice di questo libro, che ne ha già cominciato un altro: ''Scrapbook: All I Know ('brogliaccio': tutto ciò che so)''. In esso ritroveremo senza dubbio, ampliato ancora, come la sua generosità che aumenta prodigiosamente con gli anni (e la sua casetta di Roma è una sorta di universale pellegrinaggio per chiunque cerchi soave aiuto e arguto consiglio), il monito di S.Paolo, che si possegga come non possedendo, si sia come non essendo: lasciando che in sé viva ed operi Altri. Il che potrebbe dirsi, tra l'altro, il solo vero ritratto dell'aristocratico. ([[Cristina Campo]])
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==