Frontiera: differenze tra le versioni

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*Da ragazzino andavo a giocare sul Carso. E spesso arrivavo alla [[Cortina di ferro]]. Oltre c'era un mondo misterioso, inquietante. Il mondo di [[Josip Broz Tito|Tito]] e di [[Stalin]]. Qualcosa di conosciuto e sconosciuto, familiare e impressionante. Un Paese chiuso dalla frontiera. E che mi portava a interrogarmi sulla mia identità: quando cessiamo d'interrogarci sull'identità, andiamo verso la fossilizzazione. ([[Claudio Magris]])
*È affascinante la rapidità, la leggerezza con cui s'è abbandonato il concetto di frontiera, e quindi d'identità e di responsabilità. La letteratura ha partecipato a questa rottura: smettendo l'impegno, qualsiasi tensione morale. Per paura d'essere antiquata. ([[Abraham B. Yehoshua]])
*E’È la frontiera. <br>Per molti è sinonimo di impazienza, per altri di terrore. Per altri ancora coincide con gli argini di un fortino che si vuole difendere. Tutti la mettono in cima alle altre parole, come se queste esistessero unicamente per sorreggere le frasi che delineano le sue fattezze. <br>La frontiera corre sempre nel mezzo. <br>Di qua c’èc'è il mondo di prima. Di là c’èc'è quello che deve ancora venire, e che forse non arriverà mai. ([https://it.wikipedia.org/wiki/Alessandro_Leogrande [Alessandro Leogrande], [https://www.lafeltrinelli.it/libri/alessandro-leogrande/frontiera/9788807889714 La frontiera], 2017)
*Io penso che le frontiere vadano superate, ma anche mantenute assieme alla propria identità. Un modo corretto di viverle è sentirsi anche dall'altra parte. ([[Claudio Magris]])
*La frontiera è responsabile della politica, morale, economia. La tv, la letteratura, l'arte, l'economia, i realty che confondono vita e finzione, tutto oggi è globale, senza confini. ([[Abraham B. Yehoshua]])
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*La prima frontiera che l'uomo supera, è quando lascia il padre e la madre. Ma non li rinnega. ([[Claudio Magris]])
*Le frontiere, materiali o mentali, di calce e mattoni o simboliche, sono a volte dei campi di battaglia, ma sono anche dei workshop creativi dell'arte del vivere insieme, dei terreni in cui vengono gettati e germogliano (consapevolmente o meno) i semi di forme future di umanità. ([[Zygmunt Bauman]])
*E’ la frontiera. Per molti è sinonimo di impazienza, per altri di terrore. Per altri ancora coincide con gli argini di un fortino che si vuole difendere. Tutti la mettono in cima alle altre parole, come se queste esistessero unicamente per sorreggere le frasi che delineano le sue fattezze. La frontiera corre sempre nel mezzo. Di qua c’è il mondo di prima. Di là c’è quello che deve ancora venire, e che forse non arriverà mai. ([https://it.wikipedia.org/wiki/Alessandro_Leogrande Alessandro Leogrande], [https://www.lafeltrinelli.it/libri/alessandro-leogrande/frontiera/9788807889714 La frontiera], 2017)
 
==Voci correlate==