Guido Piovene: differenze tra le versioni

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*Il maggiore strumento che rimane per farsi valere ai paesi europei è la loro vecchia cultura. La nostra classe politica non mostra d'esserne convinta. [...] Il rischio dell'Italia è di entrare nel numero dei popoli di cultura bassa, giacché è possibile essere intelligenti e di cultura bassa. (2013, p. 865)
*L'Italia, con i suoi paesaggi, è un distillato del mondo, le [[Marche]] dell'Italia. (2013, p. 508)
*Splendida eredità del dominio borbonico, il [[Museo Archeologico Nazionale di Napoli|museo Nazionale]] è dentro l'anima di Napoli, e un forestiero se ne avvede più di un napoletano stesso. [...] La vita romana qui perde ogni solennità accademica, e si avvicina con un realismo loquace; la confidenza subentra alla riverenza; non si potrebbe pensare un museo come questo se non a Napoli [...] (2013, pp. 465-466)
*Un viaggio nelle Marche, non frettoloso, porta a vedere meraviglie. (2013, p. 513)
*[[Verona]] fu romana, gota, poi bizantina e longobarda. La tennero i Carolingi e gli imperatori tedeschi; fu un glorioso Comune e una gloriosa Signoria. Fu scaligera, viscontea, veneziana; l'avvicendamento fu rapido, ed ogni fase sovrappose all'altra il suo segno. In ogni fase storica ebbe una parte dominante, per l'importanza strategica e mercantile, grande fortezza ed incrocio di arterie tra l'Italia e il mondo germanico. Per varietà di stili, nessuno dei quali prevale, Verona non ha pari tra le città italiane se si eccettua Roma. ([https://books.google.it/books?id=5NguDwAAQBAJ&pg=PT115]) (2013, p. 78)