Gwynne Dyer: differenze tra le versioni

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*Osservare un teppista della politica mentre il suo stesso petardo gli scoppia in mano è gratificante. [[Matteo Salvini]], populista di estrema destra che sciogliendo la coalizione di governo pensava di poter forzare le elezioni anticipate e diventare l'uomo forte dell'Italia, ha fatto pubblicamente ''harakiri''. E tutti, o quasi si sono goduti lo spettacolo.<ref>Da [https://www.internazionale.it/opinione/gwynne-dyer/2019/09/03/salvini-crisi ''Lo spettacolo di Salvini''], ''Internazionale.it'', 3 settembre 2019</ref>
*I paesi dell'Asia orientale che hanno recentemente conosciuto virus simili, come la Sars, hanno immediatamente risposto con una strategia di tipo "test, tracciamento e isolamento", più un blocco immediato delle attività se il virus si era già diffuso nella popolazione. Altri paesi, con gli stessi alti livelli di ricchezza e istruzione, possedevano le stesse informazioni, ma hanno comunque atteso vari mesi prima di adottare misure d'emergenza che hanno stravolto la comoda routine delle loro esistenze. E così Stati Uniti, Regno Unito e Francia hanno tutte finito per avere tassi di mortalità per abitante oltre cinquanta volte più elevati di quelli di Cina, Corea e Giappone. Lo stesso vale per il riscaldamento globale, salvo che in questo caso siamo tutti statunitensi.<ref>Da [https://www.internazionale.it/opinione/gwynne-dyer/2020/05/29/coronavirus-crisi-climatica ''La lezione del coronavirus sulla crisi climatica''], ''Internazionale.it'', 29 maggio 2020.</ref>
*"Smettetela di chiamarmi scarafaggio baffuto, sono ancora il presidente di questo paese", ha tuonato [[Aleksandr Lukašenko]]. Ma le sue parole non suonano particolarmente presidenziali. [...] I baffi del presidente sono un chiaro rimando al modello del dittatore dell'Europa dell'est degli anni trenta, e proprio come gli scarafaggi, anche Lukašenko non è facile da eliminare.<ref name="bielorussiarepressione">Da [https://www.internazionale.it/opinione/gwynne-dyer/2020/08/07/voto-bielorussia-repressione ''La Bielorussia va al voto in un clima di repressione''], ''Internazionale.it'', 7 agosto 2020.</ref>
*Il presidente non può fare affidamento sul nazionalismo che sorregge Viktor Orbán in Ungheria. Prima del 1991, infatti, la Bielorussia non è mai stata indipendente. Per due secoli il paese ha fatto parte della confederazione polacco-lituana, prima di trascorrerne altrettanti all'interno dell'impero russo e poi sovietico. I bielorussi non odiano né temono i loro vicini.<br>Lukašenko non può nemmeno sfruttare il fervore religioso che regala stabilmente la metà dei voti ai partiti ultracattolici in Polonia e a quelli islamici in Turchia. I bielororussi non sono particolarmente devoti. Il quaranta per cento della popolazione dichiara di non seguire alcuna religione.<br>Inoltre il presidente non ha molti successi da vantare sul fronte economico: il prodotto interno lordo pro capite della Bielorussia è appena la metà di quello della Russia (con cui confina a est) e un terzo di quello della Polonia (con cui confina a ovest). Lukašenko ha definito una "psicosi" la pandemia di covid-19, ma oggi il paese registra il doppio dei casi rispetto alla Polonia, nonostante abbia un quarto degli abitanti.<ref name="bielorussiarepressione"/>
 
{{Int|1=Da [https://www.internazionale.it/opinione/gwynne-dyer/2014/08/04/leredita-della-prima-guerra-mondiale ''L'eredità della Prima guerra mondiale'']|2=''Internazionale.it'', 4 agosto 2014}}