Gabriele Rossetti: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Micione (discussione | contributi)
+1
m wlink
 
Riga 15:
*{{NDR|Su ''Il veggente in solitudine'', novena seconda, II, IV-VI.}} A me non avvien mai di rileggere questi versi, che un brivido non mi prenda e non mi si inumidiscano gli occhi. Sento che è cotesto il solo stipendio che gli uomini possano dare al poeta; che è cotesta la sola consolazione alle fatiche ineffabili, ai patimenti non creduti di chi l'arte ama di amore. Beato quello fra voi, o giovani italiani, che potrà raggiungere cotesto premio; del quale a non pochi nobili ingegni negò la natura fin la speranza, fino il pensiero, fino la degna estimazione. ([[Giosuè Carducci]])
*Caldo di sentimenti patriottici, che non l'esiglio, non gli anni, non le infermità bastarono a spegnere, il Rossetti fu tra i bardi più nobili della rivoluzione italiana. La poesia facile, armoniosa inspirò sempre alla lotta contro tirannidi politiche e spirituali, all'unità della patria, alla fraternità dei popoli oppressi. ([[Vittorio Turri]])
*Povero vecchio sognatore! Aveva vagheggiata un'Italia laica, indipendente, libera, governata dalle Alpi al Faro da un unico Re prode e fedele e da un Parlamento elettivo; e moriva, già cieco, alla vigilia che quel sogno magnanimo era per tradursi in una realtà! Come [[Mosè]] sul [[Monte Nebo|monte di Nebo]], anch'egli, l'apocalittico poeta, moriva in cospetto della Terra promessa! ([[Michele Scherillo]])
 
==Bibliografia==