Adelchi Baratono: differenze tra le versioni

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==''Arte e poesia''==
===Incipit===
I. ''Il passaggio dell'arte''.<br><br>C'è un significato primordiale e generalissimo della parola " arte " (''téechnos''), che non si perde mai, anzi sussiste in fondo al signidficato particolare di " arte bella ". Qualunque attività umana, ossia il ''fare'' pratico, apparisce alla coscienza comune come un'arte quand'è un ''saper fare'', e quindi un ''far bene'', un perfezionare l'adeguamento del mezzo tecnico al fine; ciò che accade quando il mezzo e lo strumento diventan essi il fine del nostro consapevole volere. Il sapere è scienza, il saper fare è arte, in ogni campo (arte della seta o del ferro, arte della milizia o della scuola, arte della vita stessa). Agire sulla natura per modificarla ad uno scopo (arginare un fiume perchè non straripi, coltivare un orto, ecc.) è artificio; ma quando il ''lavoro'' è fatto bene, lo chiamiamo un' ''opera, ed eslamiamo " che artista! " di chi l'ha compiuto.
 
===Citazioni===
*[...] l'artista ha il diritto e il dovere di tradurre nella forma estetica tutti i contenuti dello spirito, che ne sono la vera " ispirazione "; che il bello non è che rivelazione degli altri valori ideali; che l'arte è l'interprete dei bisogni più profondi della vita, e che non è arte se non diventa poesia.
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{{NDR|Adelchi Baratono, ''Arte e poesia'', Valentino Bompiani 1966.}}