I promessi sposi: differenze tra le versioni

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*[...] ma dietro le spalle sentiva il calpestìo e, più forti del calpestìo, quelle grida amare: – dàgli! dàgli! all'untore! ([[s:I promessi sposi (1840)/Capitolo XXXIV|cap. XXXIV]])
*Va', va', povero untorello, non sarai tu quello che spianti Milano. ([[s:I promessi sposi (1840)/Capitolo XXXIV|cap. XXXIV]])
*{{NDR|A [[Renzo Tramaglino|Renzo]]}} *Cercala lì; cercala con fiducia e... con rassegnazione. Perché, ricordati che non è poco ciò che tu sei venuto a cercar qui: tu chiedi una persona viva al lazzeretto! Sai tu quante volte io ho veduto rinnovarsi questo mio povero popolo! quanti ne ho veduti portar via! quanti pochi uscire!... Va preparato a fare un sacrifizio... ([[fra Cristoforo]]: [[s:I promessi sposi (1840)/Capitolo XXXV|cap. XXXV]])
*{{NDR|A [[Renzo Tramaglino|Renzo]]}} Puoi [[odio|odiare]], e perderti; puoi, con un tuo sentimento, allontanar da te ogni benedizione. ([[fra Cristoforo]]: [[s:I promessi sposi (1840)/Capitolo XXXV|cap. XXXV]])
*{{NDR|A [[Lucia Mondella|Lucia]]}} Parlo da buon cristiano ; e della [[Maria|Madonna]] penso meglio io che non voi; perché credo che non vuol promesse in danno del prossimo. Se la Madonna avesse parlato, oh, allora! Ma che cos'è stato? una vostra idea. Sapete cosa dovete promettere alla Madonna? Promettetele che la prima figlia che avremo, le metteremo nome Maria: ché questo son qui anch'io a prometterlo: queste son cose che fanno ben più onore alla Madonna: queste son divozioni che hanno più costrutto, e non portan danno a nessuno. ([[Renzo Tramaglino|Renzo]]: [[s:I promessi sposi (1840)/Capitolo XXXVI|cap. XXXVI]])