I promessi sposi: differenze tra le versioni

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*I provocatori, i soverchiatori, tutti coloro che, in qualunque modo, fanno torto altrui, sono rei, non solo del male che commettono, ma del pervertimento ancora a cui portano gli animi degli offesi. ([[s:I promessi sposi (1840)/Capitolo II|cap. II]])
*{{NDR|A Renzo}} All'[[avvocato]] bisogna raccontar le cose chiare: a noi tocca poi a imbrogliarle. ([[Azzecca-garbugli]]: [[s:I promessi sposi (1840)/Capitolo III|cap. III]])
*{{NDR|A [[Renzo Tramaglino|Renzo]]}} A saper ben maneggiare le gride, nessuno è [[Innocente e colpevole|reo]], e nessuno è innocente. ([[Azzecca-garbugli]]: [[s:I promessi sposi (1840)/Capitolo III|cap. III]])
*{{NDR|A [[Renzo Tramaglino|Renzo]] e [[Lucia Mondella|Lucia]]}} A noi poverelli le matasse paion più imbrogliate, perché non sappiam trovarne il bandolo; ma alle volte un parere, una parolina d'un uomo che abbia studiato... so ben io quel voglio dire. ([[Agnese (personaggio)|Agnese]]: [[s:I promessi sposi (1840)/Capitolo III|cap. III]])
*{{NDR|Ad [[Azzecca-garbugli]]}} Oh! signor dottore, come l'ha intesa? l'è proprio tutta al rovescio. ([[Renzo Tramaglino|Renzo]]: [[s:I promessi sposi (1840)/Capitolo III|cap. III]])