Provenza: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Inserimento in voce tematica.
 
+1.
Riga 2:
 
Citazioni sulla '''Provenza''' e sui '''provenzali'''.
*Esiste un prestigio incancellabile in questo nome di Provenza, e questa contrada, irradiata dal più bel sole, rinomata per il suo bel canto, ricca di vigneti e di olivi, irrigata da un grande fiume, animata da mille ricordi dei tempi antichi, esercita tuttora un vero fascino sopra gli abitanti dei paesi settentrionali. Il riflesso romantico delle canzoni dei trovatori sta su di essa come la gloria di un tramonto sanguigno; imperocchè quell'epoca della poesia del medio evo è tragicamente collegata allo sterminio degli [[Albigesi]], di quegli eretici coraggiosi, di quegli eroi del pensiero, che insanguinarono la poesia provenzale, la libertà delle repubbliche cittadine della Francia meridionale, la civiltà sociale di quelle contrade. Fu quello uno dei punti culminanti della storia del medio evo; i contrasti di tale epoca, sempre forti e pronunciati, lo furono maggiormente ancora colà ed in quel periodo di tempo di libertà e dispotismo, di amore poetico, voluttà, ed inquisizione, di fiori, feste e roghi fumanti di Giraldo di Borneil e di Pietro di Castelnau; di Bertran del Bornio e di S. Domenico. Si aggiunga l'attrattiva di una lingua melodiosa, nobile, la quale a poco a poco venne scomparendo del tutto, della lingua più antica fra le lingue romane, nella quale si scrisse e si poetò prima che l'italiano s'innalzasse a lingua letteraria; della [[Lingua occitana antica|lingua d'Oc]] o di Occitania, dalla quale ebbero origine quasi per contatto geografico le tre lingue principali di razza latina, l'italiana, la spagnuola e la francese. Non havvi per avventura in tutta la Francia una provincia, nella quale si vada con eguale commozione. ([[Ferdinand Gregorovius]])
*{{NDR|Il paesaggio da Vence all'Alta Provenza}} Un'infinita estensione di terra azzurra, una fila di villaggi che giacciono come morti sulla spianata color lavanda. Una manciata d'uomini, così pietosamente pochi, così irrisori! E, accovacciata in mezzo ai prati, affondata fra le canne come un toro, la collina. ([[Jean Giono]])