Papa Giovanni XXIII: differenze tra le versioni

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*Dalla finestra sulla mia camera, qui presso i padri Gesuiti, osservo tutte le sere un assembrarsi di barche sul [[Bosforo]]; spuntano a decine, a centinaia, dal Corno d'oro; si radunano a un posto convenuto, e poi si accendono, alcune più vivacemente, altre meno, formando una fantasmagoria di colori e luci impressionante. Credevo che fosse una festa sul mare per il Bairam<ref>Bayram è nome delle due feste annuali musulmane: ''Seker bayram'', festa dello zucchero, della durata di tre giorni, a chiusura del Ramadan e ''Kurban bayram'', della durata di quattro giorni, in cui si commemora [[Abramo]] che offre in olocausto il figlio Isacco. {{cfr}} ''I doni del cuore'', nota 12, p. 97.</ref>che cade in questi giorni. Invece è la pesca organizzata delle palamite, grossi pesci che si dice vengano da punti lontani del [[Mar Nero]]. Queste luci durano tutta la notte, e si sentono le voci gioiose dei pescatori.<br>Lo spettacolo mi commuove. L'altra notte verso l'una pioveva a dirotto, ma i pescatori erano là, impavidi alla loro rude fatica.<br>Oh, che confusione per me, per noi preti, «piscatores hominum» ([[Vangelo secondo Matteo|Mt]] 4, 19)<ref>Pescatori di uomini.</ref>, davanti a questo esempio! [...] Imitare i pescatori del Bosforo, lavorare giorno e notte colle fiaccole accese, ciascuno sulla sua piccola barca, all'ordine dei capi spirituali: ecco il nostro grave e sacro dovere.<ref>Da ''Esercizi spirituali 12-18 novembre 1939, [[Istanbul]], presso i Gesuiti di Ayas-Pasa, «Sacro Cuore»'', p. 97.</ref>
*Il mio temperamento e la educazione ricevuta, mi aiutano nell'esercizio dell'amabilità con tutti, della indulgenza, del garbo e della pazienza. Non recederò da questa via. [[Francesco di Sales|San Francesco di Sales]] è il mio grande maestro. Oh, lo rassomigliassi davvero e in tutto! Per non venir meno al grande precetto del Signore, sarò pronto ad affrontare anche derisioni e disprezzi. Il «mitis et humilis corde» (Mt 11,29)<ref>Mansueto e umile di cuore. {{cfr}} ''I doni del cuore'', nota 7, p. 109.</ref>è pur sempre il raggio più lucente e glorioso di un vescovo e di un rappresentante del [[Papa]]. Io lasco a tutti la sovrabbondanza della furberia e della cosiddetta destrezza diplomatica, e continuo ad accontentarmi della mia bonomia e semplicità di sentimento, di parola, di tratto. Le somme, infine, tornano sempre a vantaggio di chi resta fedele alla dottrina ed agli esempi del Signore.<ref>Da ''Esercizi spirituali'' 8-13 dicembre 1947, Parigi, Clamart Villa Manresa dei Padri Gesuiti'', p. 109.</ref>
*Quando mi trovo fra tante grandezze e insieme tante miserie, perché il mondo è grande, è bello, ma è vario, penso sempre alla semplicità di [[Sotto il Monte Giovanni XXIII|Sotto il Monte]]. E questo pensiero mi aiuta sempre, mi tiene umile e coraggioso insieme.<ref>>Da ''Lettere a familiari (1901-1962)'', a cura di L. F. Capovilla, 2 voll, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1968, vol. II, p. 548; 2000 p. 188.</ref>
*Fra le grandezze di questo mondo, in mezzo alle quali mi trovo, non so come mai e perché, oh! come apprezzo sempre più la modestia, la povertà, ma insieme il timore e l'amore del Signore della nostra buona gente di Sotto il Monte.<ref>Da ''Lettere a familiari (1901-1962)'', vol. II, p. 594; 2000 p. 189.</ref>
*La Chiesa li esalta i [[cardinale|cardinali]] e li considera come principi del popolo, ed anche il mondo come tali li onora, ma la loro gloria cresce a misura che sanno tenersi alla misura degli insegnamenti di Cristo che ci vuole tutti, come lui, miti ed umili di cuore. E tu prega il Signore perché il tuo zio che dalla umiltà di Sotto il Monte è passato attraverso alle grandezze dell'Oriente e dell'Occidente resti fedele ai {{sic|principii}} da cui prese le mosse. Dal più modesto villaggio allo splendore di [[Parigi]] quelli che valgono sono sempre gli stessi.<ref>Da ''Lettere a familiari (1901-1962)'', vol. II, p. 609; 2000 190.</ref>
 
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