Adolfo Venturi (storico dell'arte): differenze tra le versioni

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==''Storia dell'arte italiana''==
===[[Incipit]]===
La religione del {{sic|Nazzareno}} arrivò dall'Oriente a Roma imperiale, ancora rigida nelle sue forme, avvolta nel mistero dell'infinito, tremante di ritrarre la immagine del Sommo Dio, e paurosa di rendere con forme d'arte i propri fasti.<br>La civiltà greco-romana, trasformata dalla religione cristiana, trasformò questa a sua volta, e la fece erede dell'arte antica, dandole forme esteriori, una costituzione che si fondò su quella dell'Impero e l'ellenico elevatissimo sentimento del destino umano. Mentre il cristianesimo si diffondeva nel mondo greco-romano, la filosofia giunse ad una nuova concezione del divino, che si approssimava singolarmente a quella dei cristiani; i pensatori adoravano il Dio a cui avevano innalzato un altare nel cuore; Dio che, non avendo alcuna forma concreta, poteva essere rappresentato solo per mezzo di simboli e di allegorie, così come lo rappresentavano i cristiani.<br>Il simbolismo primitivo de' cristiani è quindi della maggiore semplicità; l'arte teme di esprimersi in modo chiaro, e raccoglie anche dalla Giudea segni ideografici, antichissimi geroglifici che graffisce sulle tombe. <!--(Vol. 1 ''Dai primordi dell'arte cristiana al tempo di Giustiniano'', cap. 1)-->
 
===Citazioni===