Chernobyl (miniserie televisiva): differenze tra le versioni

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==''Vichnaya Pamyat''==
*'''Scherbina''': Paradossalmente cominciò con un test di sicurezza. Ma perché la necessità di un test di sicurezza? Il reattore n. 4 non era nuovo quando avvenne l'incidente. Infatti era entrato in funzione il 20 dicembre del 1983. E 11 giorni dopo, l'ultimo giorno dell'anno, il direttore dell'impianto Viktor Bryukanov firmò questo documento, certificando il completamento della costruzione del reattore. Per aver portato a termine il lavoro prima della fine dell'anno il compagno Bryukanov fu nominato Eroe del Lavoro Socialista, il compagno Fomin ebbe la Medaglia al Valore del Lavoro, il compagno Djatlov fu insignito dell'Ordine della Bandiera Rossa. Ma il lavoro non era finito. E questo documento era una bugia. La certificazione poteva essere firmata solo una volta che tutti i test di sicurezza fossero stati completati con successo, ma ne restava ancora uno. Un reattore nucleare genera calore nel nocciolo, qui; una serie di pompe, qui e qui, mandano un flusso costante di acqua refrigerante nel nocciolo. Il calore del nocciolo trasforma l'acqua in vapore e il vapore fa girare la turbina, qui, e il risultato è l'elettricità. Ma se un impianto che produce energia non ha più energia, se l'energia che alimenta l'impianto stesso viene a mancare, un blackout, un guasto alle apparecchiature, un attacco da un nemico straniero... Se non c'è corrente le pompe non spingono più acqua attraverso il nocciolo e senz'acqua il nocciolo si surriscalda, il combustibile si fonde. In breve: disastro nucleare. La soluzione? Tre generatori ausiliari alimentati a gasolio, qui. Quindi problema risolto. No, Bryukanov sapeva che il problema non era affatto risolto. I generatori ausiliari impiegavano all'incirca un minuto per raggiungere la velocità richiesta per azionare le pompe e prevenire la fusione. E a quel punto sarebbe stato troppo tardi. E si arriva così al test di sicurezza. La teoria era questa: poniamo che venga a mancare la corrente, la turbina impiegherebbe del tempo per rallentare e fermarsi; se si potesse prendere l'elettricità che sta ancora generando e trasferirla alle pompe, se la turbina, per inerzia, continuasse ad azionare le pompe quanto basta per colmare il vuoto dei 60 secondi necessari ai generatori... {{NDR|tossisce}} Qualche domanda?<br>'''AvvocatoGiudice''': No. Continui, prego.<br>'''Scherbina''': Per testare questa teoria la potenza del reattore viene ridotta e portata a 700 megawatt per simulare una mancanza di corrente. Le turbine poi vengono spente, e mentre rallentano si misura la loro produzione di elettricità per vedere se è sufficiente a dare energia alle pompe. La teoria è solida, ma un test è valido solo se sono validi gli uomini che lo conducono. E la prima volta che tentarono fallirono, la seconda volta che tentarono fallirono, la terza volta che tentarono fallirono e la quarta volta che tentarono fu il 26 aprile 1986.
*'''Legasov''': Quella testimonianza era una bugia. Ho mentito, al mondo. Non sono l'unico ad aver tenuto questo segreto, sono molti. Eseguivamo gli ordini. Del KGB, del Comitato Centrale, e ora ci sono 16 reattori in Unione Sovietica con lo stesso fatale difetto. Tre di loro stanno tuttora operando a meno di 20 km da qui a Chernobyl.<br>'''AvvocatoGiudice''': Professor Legasov, se vuole lasciar intendere che lo stato sovietico è in qualche modo responsabile dell'accaduto la avverto che si avvia su un terreno pericoloso.<br>'''Legasov''': Ci sono già stato su un terreno pericoloso, siamo tuttora su un terreno pericoloso, per i nostri segreti, le nostre menzogne. Sono esattamente ciò che ci definisce. Quando la verità ci offende noi mentiamo e mentiamo finché neanche ricordiamo più che ci fosse una verità, ma c'è, è ancora là. Ogni menzogna che diciamo contraiamo un debito con la verità. Presto o tardi quel debito va pagato. Ecco cosa fa esplodere il nocciolo di un reattore RBMK: le bugie.
*'''Legasov''': Essere uno scienziato vuol dire essere un ingenuo. Siamo così presi dalla nostra ricerca della verità da non considerare, quanti pochi siano quelli che vogliono che la scopriamo, ma la verità è sempre lì, che la vediamo o no, che scegliamo di vederla o no. Alla verità non interessano i nostri bisogni o ciò che vogliamo. Non le interessano i governi, le ideologie, le religioni. Lei rimarrà lì, in attesa tutto il tempo. E questo alla fine è il dono di Černobyl'. Se una volta temevo il costo della verità, ora chiedo solo: qual è il costo delle bugie?
*'''Aleksandr Čarkov''': Perchè preoccuparsi di qualcosa che non accadrà mai?<br>'''Legasov''': Perchè preoccuparsi di qualcosa che non accadrà mai? Ah è perfetta...dovrebbero metterla su una moneta.