Luigi Russo: differenze tra le versioni

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*La [[libertà]] non è altro che un ordine, disciplina, e un uomo anarchico non è mai un uomo libero; colui che conduce una vita disordinata, si stanca presto di se stesso, si avvilisce, si sente schiavo del suo disordine, ed egli può dirsi un lento e cronico suicida della vita morale.
*Noi, si può dire, siamo sempre in condizioni di minorità in tutta la nostra vita, e cerchiamo sempre l'alleanza di qualche [[autorità]] che rinsaldi il potere della nostra autorità interiore.
 
==''Personaggi dei Promessi Sposi''==
*Poiché la luce di Dio, per il più profondo cristiano che è il Manzoni nel suo romanzo rispetto all'opera sua più giovanile, non piove soltanto per i privilegiati ''ab aeterno'' dalla grazia, ma ce n'è per tutti, e un barlume di essa non è negato a nessuno dei suoi personaggi, anche al più reprobo di essi.
*Se davvero di un protagonista sensibile si vuol parlare, se non altro per l'uso metaforico della conversazione, e sempre col sottinteso che il protagonista vero è il sentimento, lo stato d'animo dello scrittore, bisognerebbe pensare e sostenere che il protagonista è tutto un secolo, è tutta una civiltà, protagonista vero e immanente in ogni pagina è il Seicento.
*Giacché sono alternati sapientemente i particolari della paura e della pompa, la paura e la pompa, due delle divinità mondane dominanti nel Seicento manzoniano.
*Può parere perfino inclemente questa visione del secolo, che ci offre il Manzoni, ma al poeta non dobbiamo chiedere giustizia di storico, ma passione di vita morale e fantastica.
 
==Bibliografia==
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*Luigi Russo, ''La dolce stagione'', Officine Grafiche Principato, Milano, 1940.
*Luigi Russo, ''Vita e disciplina militare'', Ed. Le Monnier, Firenze, 1934.
*Luigi Russo, ''Personaggi dei Promessi Sposi'', Ed. Laterza, Roma-Bari, 1934.
 
 
==Note==