Marie-Louise von Franz: differenze tra le versioni

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<ref>{{en}} A Conversation about C.G. Jung and his Work with Marie-Louise von Franz, (1977) part 2, by Suzanne Wagner, C.G. Jung Institute Los Angeles 2011</ref>
*Entro certi limiti bisogna essere un po’ infettati, o essere stati già infettati, se si vuole capire il paziente, altrimenti non si capisce niente. Mi ricordo una storia: a un mio collega che voleva diventare analista e chiedeva a Jung “Ce la posso fare?” Jung rispose “Sì, penso che Lei abbia il talento necessario. C’è solo un problema: Lei è un po’ troppo normale.” E io che conoscevo il collega molto bene ero d’accordo perché sapevo che quando il paziente perdeva la testa il collega si spaventava… perdeva tutta la sua empatia. Io sono più pazza del mio collega quindi sono già in crisi normalmente e perciò posso continuare a sentire a modo mio le persone già matte, mentre il mio collega è così normale che si allontana. E’ per questo che noi psicologi siamo un po’ pazzi e questo è molto utile.<ref>Da Intervista di Ottavio Rosati su psicodramma e immaginazione attiva [http://www.plays.it/ipod/scritti/ottavio-rosati/310-intervista-a-marie-louise-von-franz-su-psicodramma-e-immaginazione-attiva per Rai radio3, testo su Plays.it]</ref>
*Il concetto di sincronicità implica il senso, non si può trovare il senso senza il sentimento. È questo l’elemento che unisce l’intelletto ed il cuore: è stato per me fondamentale constatare l’esistenza, scoperta dai cinesi, dei numeri qualitativi, cioè dei numeri che esprimono sfumature sentimentali invece che quantità. È stata soprattutto la scoperta dei documenti cinesi che mi ha aiutata a poter esprimere ciò che volevo trovare. <ref name=temenosC>Dall'intervista di Nadia Neri per la Rivista di psicologia analitica 1982" ''[https://www.temenosjunghiano.com/marie-louise-von-franz// Temenos]''</ref>
*In tedesco la parola che significa "raccontare" è ''erzählen'' che deriva da ''Zahl'', numero. ''Erzählen'' è enumerare immagini archetpiche. In francese "raccontare" è ''raconter'', affine a ''compter'', contare, enumerare; Nora Mindell mi ha segnalato che in cinese, la parola "enumerare", ''Suan'', vuol dire contare il ''chi'', cioè l'origine, del ''lai'', cioè contare l'origine di ciò che accadrà, di ciò che sta per accadere.<ref>Da ''Divinazione e sincronicità'', ed. Tlon, 2019, p.120</ref>
*Io ho avuto un complesso materno negativo ed un complesso paterno positivo: gli uomini, la vita dello spirito e la tradizione spirituale ecc. sono qualcosa di positivo per me, Jung è stato per me una figura di padre, era più anziano di me di quaranta anni. Con mia madre, invece, non mi sono intesa affatto. È stata per me un’esperienza completamente negativa fino alla fine della sua vita. Così Jung mi obbligò a vivere con una madre, vivo infatti con un’amica che ha 24 anni più di me; io dissi di no, di non volerlo fare, perché tutti si sarebbero burlati di me e avrebbero detto «tu vivi con tua madre, ti sei scelta una madre», ma egli mi rispose: «non importa ciò che la gente dirà, se ciò le farà bene», io vivo così con un’amica più anziana di me e lavoro su un complesso di madre negativa in questo senso.<ref name=temenosC>Dall'intervista di Nadia Neri per la Rivista di psicologia analitica 1982"[https://www.temenosjunghiano.com/marie-louise-von-franz// Temenos]''</ref>