Tommaso Garzoni: differenze tra le versioni

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*Fra tutti i decori e ornamenti che mirabilmente aggrediscono questo elevato microcosmo dell'uomo, per naturale instinto bramoso di gloria e pieno d'infinito desio di grandezza lodevole, può senza dubbio alcuno reputarsi il primo e principale il glorioso possesso delle scienze e dell'arti, sí come dagli idioti avvilito e negletto, cosí dai saggi tenuto per vero abito dell'animo eroico, in se stesso grandissimo e singolare. (p. 65)
*Conobbesi la soavità de' costumi in [[Tiberio]] imperatore quando, essortato da molti a poner gravezze alle province, modestissimamente rispose che l'ufficio del buon pastore era tosare le pecore, e non le scorticare. (p. 110)
*Sotto il nome de' pronostici comprenderò tutte quell'opere overo discorsi e giudicii che vengono fuori oggidì col nome di almanachi o calculi di lunari, di tacuini e cose tali, adducendo con che ragione o meotodo o scienza o forma si sogliono far da coloro che fanno oggidì professione d'astrologo, anzi di stralochi, overo di matematici, anzi di matti e scempi veramente, più che non fu Mastro Grillo o che non è il Dottor Graziano da Bologna. (p. 212)
*Il [[10 (numero)|decenario]] è un numero che è l'assolutissima idea d'ogni perfezione. (p. 266)
*Sono, adunque, i numeri pieni di forza e di misteri insieme. [...] Ma sopra tutti alcuni attribuiscono più al [[Numeri pari e dispari|numero impare che al pare]], come [[Origene]] sopra il settimo capitolo del ''Genesi'', Francesco Giorgio ne' ''Problemi'' (al tomo primo, sezione seconda, e questione ottogesima quinta), [[Galeno]] e [[Ippocrate]] ne' libri ''De' giorni decretori'', ove dicono i numeri impari esser a ogni cosa più veementi: il che si dimostra nelle febri con l'osservazione de' giorni e l'istesso si vede nella essibizione delle pillole che danno dispari. (p. 266)