Miriam Mafai: differenze tra le versioni

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*[[Antonio Tatò|Tonino Tatò]] era stato fin da giovanissimo un funzionario di partito, di quel partito grigio, severo e disciplinato che era allora il Pci. Proveniva dalla sinistra cattolica, da quel gruppo di giovani che si era formato attorno a [[Franco Rodano]] e che nel periodo della clandestinità era stato molto attivo a Roma […]. La scelta di [[Enrico Berlinguer|Berlinguer]], la chiamata al suo fianco di Tonino, non fu certo casuale, vista l'attenzione che il segretario del Pci riservava al mondo cattolico e ai suoi orientamenti. Tonino Tatò riuscì rapidamente ad avere una grande, affettuosa influenza su Enrico e un grande prestigio negli ambienti del giornalismo e della politica romana, che impararono ben presto che per raggiungere Berlinguer era indispensabile passare attraverso Tonino. (da ''È morto Antonio Tatò. Fu la voce di Berlinguer'', ''la Repubblica'', 6 novembre 1992, p. 15)
*Tra un weekend con [[Giancarlo Pajetta|Pajetta]] e un'inchiesta, io preferirò sempre, deciderò sempre, per la seconda. (senza data; citato in [http://www.repubblica.it/persone/2012/04/09/news/miriam_mafai-32794459/?ref=HREA-1 La Repubblica], 9 aprile 2012)
 
{{Int|Da ''[[Yugoslavia – Morte di una nazione]]''|Teletrasmesso su Rai 3, 1999}}
*In realtà, [[Slobodan Milošević|Milošević]] conquista il potere in Serbia in nome di una Grande Serbia [...] essendo però costretto a rinunciare prima la Slovenia e poi, come forse vedremo, la Croazia.
*In realtà, l'idea di [[Josip Broz Tito|Tito]], una debole Serbia dentro una grande Jugoslavia, si trasforma nel disegno di Milošević in una grande Serbia, e tutto il resto della Jugoslavia può andare in frantumi.
*Quei serbi di Knin, che danno, diciamo, il via alla rivolta e che, a loro volta, massacreranno altri serbi che non sono disponibili alla battaglia armata contro i croati, [...] mi fa un po' impressione l'idea che poi tutti quelli saranno stati a loro volta massacrati, uccisi e, a loro volta, anche massacratori, e anche l'idea che gran parte di quei serbi della Krajina che hanno rifiutato di vivere in questa convivenza con i croati oggi sono dei profughi che si trascinano nel fango nei dintorni di Belgrado.
*Io sono sempre più convinta che era giusto intervenire, e che, eventualmente, siamo intervenuti troppo tardi, e senza avere chiari i nostri obiettivi.
*{{NDR|Su Slobodan Milošević}} Con un personaggio di questo genere non è possibile sedersi allo stesso tavolo di trattativa.
*{{NDR|Su Slobodan Milošević e Franjo Tuđman}} Sono degli ometti ambiziosi, sono degli ometti che puntano solo al potere, sono degli ometti che montano e che organizzano queste gigantesche provocazioni, ma di fronte a loro poi ci saranno centinaia di migliaia di morti, le donne squartate, i campi di concentramento rimessi in piedi, e tutto questo disastro che oggi è la Jugoslavia. Sono sempre di più convinta che forse dovevamo intervenire prima. Forse siamo intervenuti in ritardo.
 
==[[Incipit]] de ''Il giornalista''==