Il divo: differenze tra le versioni
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'''''Il divo''''', film italo-francese del 2008 con [[Toni Servillo]], regia di [[Paolo Sorrentino]].
==[[Incipit]]==
*"Lei ha sei mesi di vita", mi disse l'ufficiale
==Frasi==
*{{NDR|Scritta all'inizio del film}} Se non potete parlare bene di una persona, non parlatene. ('''Rosa Falasca''', madre di [[Giulio Andreotti]])
*Mi creda, io so cos'è la solitudine; non è una gran bella cosa. Per il mio ruolo, per la mia storia, avrò conosciuto nella mia vita approssimativamente 300.000 persone. Lei crede che questa folla oceanica mi abbia fatto sentire meno solo? ('''Giulio Andreotti''')
*Chi non vuol far sapere una cosa, in fondo non deve confessarla neanche a se stesso, perché non bisogna mai lasciare tracce. ('''Giulio Andreotti''')
▲*"Lei ha sei mesi di vita", mi disse l'ufficiale sanitario alla visita di leva. Anni dopo lo cercai, volevo fargli sapere che ero sopravvissuto. Ma era morto lui. È andata sempre così: mi pronosticavano la fine, io sopravvivevo; sono morti loro. ('''Giulio Andreotti''')
*Guerre puniche a parte, mi hanno accusato di tutto quello che è successo in Italia. Nel corso degli anni mi hanno onorato di numerosi soprannomi: il Divo Giulio, la Prima-lettera-dell'-alfabeto, il Gobbo, la Volpe, il Moloch, la Salamandra, il Papa Nero, l'Eternità, l'Uomo-delle-tenebre, Belzebù
*Che cosa ricordare di lei, onorevole Andreotti? Non è mia intenzione rievocare la sua grigia carriera, non è questa una colpa. Che cosa ricordare di lei? Un regista freddo, impenetrabile, senza dubbi, senza palpiti. Senza un momento di pietà umana. Che cosa ricordare di lei? <br/> Post Scriptum: Il papa ha fatto pochino. Forse ne avrà scrupolo. ('''Aldo Moro''')
*Io non ho mai creduto che si possa distinguere [[Gli uomini si dividono in due categorie|l'umanità in due categorie]], angeli e diavoli, siamo tutti dei medi peccatori. ('''Giulio Andreotti''')
*{{NDR|Ai funerali di Salvo Lima}} <br /> Mi rivolgo allo
*Una volta invece ho fatto un fioretto, fu quando le brigate rosse rapirono Aldo Moro, mi ripromisi se si fosse salvato di non mangiare più gelati... Io sono molto goloso di gelati... ('''Giulio Andreotti''')▼
▲*Una volta invece ho fatto un fioretto, fu quando le
*Livia, sono gli occhi tuoi pieni che mi hanno folgorato un pomeriggio andato al cimitero del Verano. Si passeggiava, io scelsi quel luogo singolare per chiederti in sposa – ti ricordi? Sì, lo so, ti ricordi. Gli occhi tuoi pieni e puliti e incantati non sapevano, non sanno e non sapranno, non hanno idea. Non hanno idea delle malefatte che il potere deve commettere per assicurare il benessere e lo sviluppo del Paese. Per troppi anni il potere sono stato io. La mostruosa, inconfessabile contraddizione: perpetuare il [[bene e male|male]] per garantire il [[bene e male|bene]]. La contraddizione mostruosa che fa di me un uomo cinico e indecifrabile anche per te, gli occhi tuoi pieni e puliti e incantati non sanno la responsabilità. La responsabilità diretta o indiretta per tutte le stragi avvenute in Italia dal 1969 al 1984, e che hanno avuto per la precisione 236 morti e 817 feriti. A tutti i familiari delle vittime io dico: sì, confesso. Confesso: è stata anche per mia colpa, per mia colpa, per mia grandissima colpa. Questo dico anche se non serve. Lo stragismo per destabilizzare il Paese, provocare terrore, per isolare le parti politiche estreme e rafforzare i partiti di Centro come la Democrazia Cristiana l'hanno definita "Strategia della Tensione" – sarebbe più corretto dire "Strategia della Sopravvivenza". [[w:Roberto_Calvi|Roberto]], [[Michele Sindona|Michele]], [[Giorgio Ambrosoli|Giorgio]], [[Carlo Alberto dalla Chiesa|Carlo Alberto]], [[Giovanni Falcone|Giovanni]], [[Mino Pecorelli|Mino]], il caro [[Aldo Moro|Aldo]], per vocazione o per necessità ma tutti irriducibili amanti della verità. Tutte bombe pronte ad esplodere che sono state disinnescate col silenzio finale. Tutti a pensare che la verità sia una cosa giusta, e invece è la fine del mondo, e noi non possiamo consentire la fine del mondo in nome di una cosa giusta. Abbiamo un mandato, noi. Un mandato divino. Bisogna amare così tanto Dio per capire quanto sia necessario il male per avere il bene. Questo Dio lo sa e lo so anch'io. ('''Giulio Andreotti''')
*Se è vero che per essere un buon [[cristiano (religione)|cristiano]] bisogna porgere l'altra guancia, è pur vero che Gesù Cristo, con molta intelligenza, di guance ce ne ha date soltanto due. ('''Giulio Andreotti''')
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==Dialoghi==
*'''Don Mario''': A che ora ti sei svegliato, Giulio? <br />'''Giulio Andreotti''': Alle quattro e mezza.<br />'''Don Mario''': [[Giorgio La Pira|La Pira]] si svegliava alle tre e mezza.<br />'''Giulio Andreotti''': La Pira era un santo, io sono un peccatore.<br />'''Don Mario''': Quante volte, Giulio?<br />'''Giulio Andreotti''': Da oggi sette.<br
*'''Andreotti''': Ditemi del mio cavallino preferito.
*'''Signora Enea''': Presidente, stia dritto! <br /> '''Giulio Andreotti''': Sto tanto comodo così.
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