Hans Christian Andersen: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni di Hans Christian Andersen: +1. Anno di pubblicazione 2013 ne siti di vendita on line. 2017 prima edizione digitale nel frontespizio (copyright 2013).
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==Citazioni di Hans Christian Andersen==
*{{NDR|Il [[Lago di Nemi]]}} Il lago giaceva immobile giù in fondo al cratere rotondo da dove una volta zampilli di fuoco si erano lanciati verso le nuvole. Scendemmo per il pendio a forma di anfiteatro attraverso vaste vigne e fitti boschi di platani dove i tralci delle viti si snodavano tra i rami. Sul versante opposto c'era Nemi che si specchiava nel lago azzurro. [Camminando preparavamo le ghirlande: i rami verde scuro degli ulivi e i tralci più chiari delle viti venivano intrecciati alle gialle violacciocche selvatiche...] Il lago azzurro sotto di noi e il cielo sereno al disopra ora venivano nascosti dai rami fitti delle viti, ora riapparivano per formare un'unica infinita chiazza di azzurro. Tutto era per me nuovo e splendido. La mia anima palpitava di silenziosa beatitudine. Vi sono ancora momenti in cui il ricordo fa riaffiorare in me le sensazioni di allora, come i bei pezzi di mosaico di una città sommersa.<ref>Da ''L'improvvisatore'', a cura di Bruno Berni, traduzione e introduzione di Alda Castagnoli Manghi, postfazione di Riccardo Reim, Elliot, Roma, 2013, [https://books.google.it/books?id=l2i4BgAAQBAJ&lpg=PT73&dq=&pg=PT73#v=onepage&q&f=false pp. 73-74]. ISBN 9788861926486</ref>
*Non importa essere nati nel cortile delle [[anatra|anatre]] quando si è usciti da un uovo di [[cigno]]!<ref>Da ''Il brutto anatroccolo'', in ''Fiabe e storie''.</ref>
*Quando sarò morto tornerò a [[Napoli]] a fare il fantasma, perché qui la notte è indicibilmente bella.<ref>Citato in Antonio Emanuele Piedimonte e Anna Scognamiglio, ''Napoli. {{small|Uomini, luoghi e storie della città smarrita}}'' Intra Moenia, Napoli, 2013, p. 359. ISBN 978-88-95178-77-6</ref>
*{{NDR|Il [[Lago di Nemi]]}} Il lago giaceva immobile giù in fondo al cratere rotondo da dove una volta zampilli di fuoco si erano lanciati verso le nuvole. Scendemmo per il pendio a forma di anfiteatro attraverso vaste vigne e fitti boschi di platani dove i tralci delle viti si snodavano tra i rami. Sul versante opposto c'era Nemi che si specchiava nel lago azzurro. [...] Il lago azzurro sotto di noi e il cielo sereno al disopra ora venivano nascosti dai rami fitti delle viti, ora riapparivano per formare un'unica infinita chiazza di azzurro. Tutto era per me nuovo e splendido. La mia anima palpitava di silenziosa beatitudine. Vi sono ancora momenti in cui il ricordo fa riaffiorare in me le sensazioni di allora, come i bei pezzi di mosaico di una città sommersa.<ref>Da ''L'improvvisatore'', a cura di Bruno Berni, traduzione e introduzione di Alda Castagnoli Manghi, postfazione di Riccardo Reim, Elliot, Roma, 2013, [https://books.google.it/books?id=l2i4BgAAQBAJ&lpg=PT73&dq=&pg=PT73#v=onepage&q&f=false pp. 73-74]. ISBN 9788861926486</ref>
 
==''La favola della mia vita''==