Farinelli: differenze tra le versioni
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*Farinelli era dotato di prudenza e di accorgimento. La sua condizione era delicata e difficile, e gli alti personaggi della corte erano gelosi dell'illimitato favore ch'egli godeva presso il sovrano, quantunque con loro si mostrasse umile e non abusasse mai del suo potere. Egli ebbe il dono della scelta nei suoi protetti, tanto che durante il suo lungo regno di favorito si procurò pochi nemici. Si raccontano di lui alcuni aneddoti, che, per mostrare la bontà del carattere e l'eccellenza del suo cuore, vale il pregio di riferire. Recandosi un giorno agli appartamenti del re, ove in tutte le ore aveva libero accesso, traversando un'anticamera intese a dire da un {{sic|uffiziale}} delle guardie: "Gli onori piovono su di un miserabile istrione, ed io che servo da trent'anni non ottengo nulla." Farinelli con bel garbo fece presente al re, che qualche volta dimenticava gli uomini devoti al suo servizio, e gli fece segnare un brevetto di avanzamento, che uscendo dalle stanze del re consegnò all'uffiziale, dicendogli: "Io ho inteso a dire che servite da oltre trent'anni, ma avete torto di aggiungere che nulla otteneste." ([[Francesco Florimo]])
*Per vero, riesce difficile il conciliare la distinta nascita de' parenti dell'artista {{NDR|Farinelli}} con l'infame mercato ch'essi fecero della sua virilità, nella lontana speranza di assicurarsi una vistosa fortuna. Ma in quella trista epoca erano non solo tollerate, ma ancora permesse tali depravazioni, e non si mancava di trovare un pretesto qualunque onde giustificare la turpitudine del fatto. Una ''ferita'', un ''morso di {{sic|cignale}}'', impossibile a guarirsi senza operare la castrazione, una ''caduta'', come si disse di lui, che nella sua infanzia l'obbligò alla mutilazione ecc. ecc., insomma non vi era musico in quel tempo che non avesse potuto o saputo raccontare la sua piccola istoriella, che nel fondo si somigliavano tutte.<br>Siccome l'evirazione non sempre apportava i buoni risultati che si desideravano, sovente avveniva che molti disgraziati perdevano la qualità d'uomo senza guadagnare una voce per divenire cantori. Farinelli fu tra i fortunatissimi, perché egli ebbe la più sorprendente voce di soprano che fosse mai esistita. ([[Francesco Florimo]])
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