Robert M. Pirsig: differenze tra le versioni

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*È un fantasma che si riveste del nome di 'razionalità', ma le sue sembianze sono quelle della confusione e dell'insensatezza, un fantasma che fa sembrare un po' folli le più normali azioni quotidiane perché ciascuna di esse non ha nulla a che vedere con tutto il resto. (p. 87)
*Si vive più a lungo per poter vivere più a lungo. Senza altro scopo. Questo dice il fantasma. (p. 87)
*Voleva liberarsi della sua propria immagine, perché il fantasma era ciò che ''lui'' era, e Fedro voleva essere libero dai vincoli della sua stessa identità. (p. 91)
*Il motore ha incominciato a fare uno strano rumore come se ci fosse un'asta delle [[punteria|punterie]] allentate, ma potrebbe essere qualcosa di peggio, per cui ora registrerò tutto per vedere se scompare. La registrazione delle punterie deve essere fatta a motore freddo, il che significa che la sera bisogna parcheggiare la motocicletta nel posto in cui ci si lavorerà il mattino dopo. (pp. 99-100)
*La prima [[punteria]] è a posto, non c'è bisogno di registrarla; controllo la seconda. Passerà un bel po' di tempo prima che il sole salga sopra quegli alberi... Ho sempre la sensazione di essere in chiesa, quando faccio questa operazione... (p. 101)
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*Per una verifica precisa il [[meccanico]] toglie le [[candela di accensione|candele]] e le appoggia al motore in modo da stabilire un contatto elettrico, preme la leva dell'avviamento e guarda la candela in attesa di una scintilla azzurra. Se la scintilla non scocca, ci sono due possibilità: ''a'') c'è un guasto elettrico; oppure ''b'') il suo esperimento è mal fatto. Un meccanico esperto lo ripeterà ancora un paio di volte, verificherà i contatti e cercherà in tutti i modi di far scoccare la scintilla. Se non ci riesce, arriverà alla conclusione che ''a'' è corretto, cioè c'è un guasto elettrico, e l'esperimento è concluso: egli ha verificato la sua ipotesi. (pp. 112-113)
*Un osservatore inesperto vedrà solo il lavoro fisico, ma questo non è che l'aspetto più banale. La parte di gran lunga più impegnativa è l'attenta osservazione e il rigore operativo. Questo è il motivo per cui i [[meccanico|meccanici]] al lavoro hanno un'aria così scostante: non vogliono essere distratti perché si stanno concentrando su immagini mentali, su gerarchie, e non sulla motocicletta nella sua materialità. Stanno usando gli esperimenti per allargare la gerarchia della loro conoscenza della motocicletta guasta e paragonarla alla gerarchia corretta che hanno in testa. Stanno guardando la forma soggiacente. (p. 113)
*La vera Università non ha un'ubicazione specifica. Non ha possedimenti, non paga stipendi e non riceve contributi materiali. La vera Università è una condizione mentale. È quella grande eredità del pensiero tradizionale che ci è tramandata attraverso i secoli e che non esiste in nessun luogo specifico; viene rinnovata attraverso i secoli da un corpo di adepti tradizionalmente insigniti del titolo di professori, ma nemmeno questo titolo fa parte della vera Università. Essa è il corpo della ragione stessa che si perpetua.<br/> Oltre a questa condizione mentale, la "«ragione"», c'è un'entita legale che disgraziatamente porta lo stesso nome ma è tutt'altra cosa. Si tratta di una società che non ha scopi di lucro, di un ente statale con un indirizzo specifico che ha dei possedimenti, paga stipendi, riceve contributi materiali e di conseguenza può subire pressioni dall'esterno. Ma questa Università, l'ente legale, non può insegnare, non produce sapere e non vaglia le idee. È solo un edificio, la sede della chiesa, il luogo in cui sonoson state create le condizioni favorevoli a che la chiesa potesse esistere. (p. 149-150)
*Provate a osservare un apprendista e paragonate la sua espressione a quella di un artigiano di prim'ordine e vedrete la differenza. L'artigiano non si attiene mai alle istruzioni. Decide man mano quel che deve fare, sarà concentrato e attento senza il minimo sforzo. I suoi movimenti e la macchina sono come in sintonia. È la natura della materia su cui lavora a determinare i suoi pensieri e i suoi movimenti, e questi, a loro volta, cambiano la natura della materia. La materia e i pensieri dell'artigiano si trasformano insieme, cambiando gradualmente, fino al momento in cui la mente è in quiete e la materia ha trovato la sua forma. (p. 165)
*La qualitàQualità... sappiamo cos'è, eppure non lo sappiamo. Questo è contraddittorio. <br /> Alcune cose sono meglio di altre cioè hanno più qualitàQualità. Ma quando provi a dire in che cosa consiste la qualitàQualità astraendo dalle cose che la posseggono, paff, le parole ti sfuggono di mano. <br /> Ma se nessuno sa cos'è, ai fini pratici non esiste per niente. Invece esiste eccome. <br /> Su cos'altro sono basati i voti, se no? Perché mai la gente pagherebbe una fortuna per certe cose, e ne getterebbe altre nella spazzatura? <br /> Ovviamente alcune sono meglio di altre... maMa in cosa consiste il «meglio»?... (p. 183)
*Una cosa di cui non si fa mai parola a proposito dei pionieri è che sono invariabilmente, e per loro stessa natura, sciatti e disordinati. (p. 251)
*Qualsiasi sforzo abbia come obiettivo finale l'autoglorificazione è destinato a concludersi in un disastro. (p. 210)
*Una geometriacosa di cui non puòsi esserefa piùmai veraparola dia un'altra;proposito dei pionieri è soloche piùsono conveniente.invariabilmente, Lae geometriaper nonloro èstessa veranatura, è unsciatti meroe vantaggiodisordinati. (p. 258251)
*Una geometria non può essere più vera di un'altra; può essere solo più ''utile''. La geometria non è vera, è vantaggiosa. (p. 258)
*Per esempio, c'è una [[vite (meccanica)|vite]] bloccata in una copertura laterale. Controllate sul [[manuale|libretto di istruzione]] per vedere se può esserci un motivo particolare per cui questa [[vite (meccanica)|vite]] resiste tanto, ma il libretto dice soltanto: «Smontare la copertura laterale» in quello stile tecnico meravigliosamente conciso che non dice mai quel che si vuole sapere. (p. 272)
*Continuiamo ad attraversare, inosservati, momenti della vita di altra gente. (p. 280)
*Credo che se vogliamo cambiare il mondo per viverci meglio non ci convenga discutere di rapporti di natura politica, inevitabilmente dualistici e pieni di soggetti e oggetti, né dei loro rapporti reciproci; e nemmeno adottare programmi pieni di cose che gli altri devono fare. Questo tipo di approccio, secondo me, parte dalla fine scambiandola per l'inizio. I programmi di natura politica sono importanti ''prodotti finali'' della Qualità sociale, ma sono efficaci solo se è valida la struttura soggiacente dei valori sociali. I valori sociali sono giusti soltanto se sono giusti quelli individuali. Il posto per migliorare il mondo è innanzitutto nel proprio cuore, nella propria testa e nelle proprie mani; è da qui che si può partire verso l'esterno. Altri possono parlare di come ampliare il destino dell'umanità. Io voglio soltanto parlare di come si aggiusta una motocicletta. Credo che quel che ho da dire io abbia un valore più duraturo. (p. 287)
*Certe volte penso che l'idea che la mente di una persona sia accessibile a quella di un'altra è soltanto una finzione verbale, un modo di dire, un'ipotesi che fa sembrare plausibile una specie di scambio tra creature fondamentalmente estranee, quando invece il rapporto tra due persone è, in ultima analisi, insondabile. (p. 289)
*''Mu'' significa «nessuna cosa». Come «Qualità», ''mu'' punta il dito fuori dal processo di discriminazione dualistica, dicendo semplicemente: nessuna classe: «non uno, non zero, non sì, non no». Afferma che il contesto della domanda è tale per cui la risposta sì o la risposta no sono errate e non dovrebbero essere date. Il suo significato è: «Non fare la domanda». (p. 308)
*Le [[vite (meccanica)|viti]] e i bulloni, per esempio, esercitano forze di grande intensità. Naturalmente è molto importante saper distinguere il limite minimo e quello massimo. Quando avvitate una vite c'è un grado detto «stretto a mano» in cui c'è contatto ma non deformazione elastica. Poi cè il «serrato», in cui è impegnata l'elasticità superficiale. Infine, con lo «stretto» tutta l'elasticità è assorbita. (p. 311)
*La forza richiesta per raggiungere i tre gradi varia a seconda delle [[vite (meccanica)|viti]] e dei dadi, e anche a seconda che si tratti di bulloni lubrificati e di controdadi. La forza varia a seconda che si tratti di acciaio, ghisa, ottone, alluminio, plastica e ceramica. Una persona che abbia il tocco del [[meccanico]] sa riconoscere lo «stretto» e si ferma. Chi non ce l'ha va oltre e rovina la filettatura oppure rompe il pezzo. (p. 311)
*Qualsiasi lavoro tu faccia, se trasformi in arte ciò che stai facendo, con ogni probabilità scoprirai di essere divenuto per gli altri una persona interessante e non un oggetto. Questo perché le tue decisioni, fatte tenendo conto della Qualità, cambiano anche ''te''. Meglio: non solo cambiano anche te e il lavoro, ma cambiano anche gli altri, perché la Qualità è come un'onda. Quel lavoro di Qualità che pensavi nessuno avrebbe notato viene notato eccome, e chi lo vede si sente un pochino meglio: probabilmente trasferirà negli altri questa sua sensazione e in questo modo la Qualità continuerà a diffondersi. (p. 341)
 
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