Oliver Goldsmith: differenze tra le versioni

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*Dopo esserci salutati a vicenda con il debito cerimoniale, perché io ho sempre pensato che sia bene osservare alcune manifestazioni abitudinarie di buona educazione, senza le quali la libertà finisce per scalzare l'affetto, ci inchinavamo tutti con gratitudine all'Essere supremo che ci concedeva un altro giorno. (1966, pp. 30-31)
*Quella virtù che ha sempre bisogno di essere custodita, non vale la pena che la si custodisca. (1966, p. 36)
*''«Guardati figlio mio», grida l'[[eremita]], | «dallo sfidare le tenebre pericolose; | ché lì volano spettri perfidi | che ti attirano verso la rovina. || Qui al povero e al ramingo, | la mia porta è sempre aperta; | e anche se la mia porzione è scarsa, | la {{sic|}} via con tutto il cuore».'' {{NDR|[[poesie dai libri|poesia]]}} (1995, p. 50)
*''Le greggi che pascolano libere per la valle, | io non le condanno a morte: | mi è stato insegnato da Colui che ha pietà di me, | e ho imparato a essere misericordioso. || Ma dal lato verde del monte, | porto un banchetto innocente; | una bisaccia piena di erbe e di frutti, | e acqua di fonte.'' {{NDR|[[poesie dai libri|poesia]]}} (1995, p. 50)
*[...] come gli uomini non sanno distinguere il merito nelle donne, così esse spesso giudicano di noi molto più esattamente. Si direbbe che i [[Uomini e donne|due sessi]] siano in grado di spiarsi a vicenda, e siano forniti di capacità differenti, atte alla reciproca osservazione. (1966, p. 56)