Robert M. Pirsig: differenze tra le versioni

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*Un osservatore inesperto vedrà solo il lavoro fisico, ma questo non è che l'aspetto più banale. La parte di gran lunga più impegnativa è l'attenta osservazione e il rigore operativo. Questo è il motivo per cui i [[meccanico|meccanici]] al lavoro hanno un'aria così scostante: non vogliono essere distratti perché si stanno concentrando su immagini mentali, su gerarchie, e non sulla motocicletta nella sua materialità. Stanno usando gli esperimenti per allargare la gerarchia della loro conoscenza della motocicletta guasta e paragonarla alla gerarchia corretta che hanno in testa. Stanno guardando la forma soggiacente. (p. 113)
*La vera Università non ha un'ubicazione specifica. Non ha possedimenti, non paga stipendi e non riceve contributi materiali. La vera Università è una condizione mentale. È quella grande eredità del pensiero tradizionale che ci è tramandata attraverso i secoli e che non esiste in nessun luogo specifico; viene rinnovata attraverso i secoli da un corpo di adepti tradizionalmente insigniti del titolo di professori, ma nemmeno questo titolo fa parte della vera Università. Essa è il corpo della ragione stessa che si perpetua.<br/>Oltre a questa condizione mentale, la "ragione", c'è un'entita legale che disgraziatamente porta lo stesso nome ma è tutt'altra cosa. Si tratta di una società che non ha scopi di lucro, di un ente statale con un indirizzo specifico che ha dei possedimenti, paga stipendi, riceve contributi materiali e di conseguenza può subire pressioni dall'esterno. Ma questa Università, l'ente legale, non può insegnare, non produce sapere e non vaglia idee. È solo un edificio, la sede della chiesa, il luogo in cui sono state create le condizioni favorevoli a che la chiesa potesse esistere. (p. 149-150)
*Provate a osservare un apprendista e paragonate la sua espressione a quella di un artigiano di prim'ordine e vedrete la differenza. L'artigiano non si attiene mai alle istruzioni. Decide man mano quel che deve fare, sarà concentrato e attento senza il minimo sforzo. I suoi movimenti e la macchina sono come in sintonia. È la natura della materia su cui lavora a determinare i suoi pensieri e i suoi movimenti, e questi, a loro volta, cambiano la natura della materia. La materia e i pensieri dell'artigiano si trasformano insieme, cambiando gradualmente, fino al momento in cui la mente è in quiete e la materia ha trovato la sua forma. (p. 165)
*La qualità... sappiamo cos'è eppure non lo sappiamo. Questo è contraddittorio. <br /> Alcune cose sono meglio di altre cioè hanno più qualità. Ma quando provi a dire in che cosa consiste la qualità astraendo dalle cose che la posseggono, paff, le parole ti sfuggono di mano. <br /> Ma se nessuno sa cos'è, ai fini pratici non esiste per niente. Invece esiste eccome. <br /> Su cos'altro sono basati i voti, se no? Perché mai la gente pagherebbe una fortuna per certe cose, e ne getterebbe altre nella spazzatura? <br /> Ovviamente alcune sono meglio di altre... ma in cosa consiste il «meglio»?... (p. 183)
*Una cosa di cui non si fa mai parola a proposito dei pionieri è che sono invariabilmente, e per loro stessa natura, sciatti e disordinati. (p. 251)