Isaac Bashevis Singer: differenze tra le versioni

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m spero l'edizione sia la stessa
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==Citazioni di Isaac Bashevis Singer==
*C'è chi chiama lo [[lingua yiddish|yiddish]] una lingua morta, ma così venne chiamato l'[[lingua ebraica|ebraico]] per duemila anni. È stato riportato in vita ai giorni nostri in modo sbalorditivo, quasi miracoloso. L'[[lingua aramaica|aramaico]] è certamente stata una lingua morta per secoli, ma poi ha dato alla luce lo ''[[Zohar]]'', un'opera mistica di sublime valore. È un fatto che i classici della letteratura yiddish sono anche i classici della letteratura ebraica moderna. Lo yiddish non ha ancora pronunciato la sua ultima parola. Serba tesori che non sono ancora stati rivelati agli occhi del mondo. Era la lingua di martiri e santi, di sognatori e cabalisti – ricca di spirito e di memorie che l'umanità non potrà mai dimenticare. In senso figurato, lo yiddish è l'umile e sapiente linguaggio di noi tutti, l'idioma dell'umanità che teme e spera.<ref>Da ''Discorso all'Accademia di Svezia'', in ''Come mai Dio non è vegetariano?'', p. 53.</ref>
*Ci sono cinquecento ragioni per le quali ho iniziato a scrivere per i bambini, ma per non perdere troppo tempo, ne elencherò solo una decina. [...] Numero 10) Non si aspettano che il loro scrittore preferito redima l'umanità. Giovani come sono, capiscono che egli non ha questo potere. Solo gli adulti hanno illusioni così infantili.
:''There are five hundred reasons why I began to write for children, but to save time I will mention only ten of them. [...] Number 10) They don't expect their beloved writer to redeem humanity. Young as they are, they know that it is not in his power. Only the adults have such childish illusions.''<ref>Dal [https://www.nobelprize.org/prizes/literature/1978/singer/speech/ discorso] al banchetto per i vincitori dei Premi Nobel, Stoccolma, 10 dicembre 1978.</ref>
*I pensatori [[materialismo|materialisti]] hanno attribuito al cieco meccanismo dell'[[evoluzione]] più miracoli, improbabili coincidenze e prodigi di quanti ne abbiano mai potuto attribuire a Dio tutti i teologi del mondo.<ref>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, 2000.</ref>
*Il cestino è il miglior amico dello scrittore.