Enrico Nencioni: differenze tra le versioni

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==''Saggi critici di letteratura inglese''==
*L'opera di [[Robert Browning|Browning]] fu ingegnosamente paragonata ad un grande edificio gotico con una curiosa e felice mistura di Rinascimento italiano. L'Italia, un'aura, un calore e un colore italiano compenetra e contrassegna i venti volumi di Browning. Alcuni dei suoi principali capolavori sono di origine o di argomento italiano, qua pensati, qua scritti in tutto o in parte. La nostra pittura, la nostra musica, il nostro Risorgimento, rivivono nelle {{sic|maravigliose}} pagine del poeta. (pp. 48-49)
 
*[[Vernon Lee]], come artista appartiene più alla scuola critica francese che a quella inglese. Essa ha più analogia, più ''affinità elettive'' col Taine e col Michelet, che con qualunque insigne critico inglese; benché un accento Ruskiniano vi si faccia talvolta sentire, malgrado l'autrice... Come il Michelet, Vernon Lee ha la immaginazione simpatica, la facoltà di rianimare e rievocare personaggi ed epoche spente, di vivificare le più aride e astratte teorie con la luce della poesia e col calore dell'entusiasmo. (p. 78)
 
*[[George Gordon Byron|Byron]] nato con ingegno piuttosto unico che raro, servo e vittima delle sue indomate passioni, è forse il più subiettivo di tutti i poeti. Come L'Alfieri, non intese e non rese che sé; Byron ''Aroldo'', Byron ''Lara'', Byron ''Manfredo'', Byron ''Don Giovanni'', ecc. Originale sempre e sempre sincero anche nelle monotone pitture delle sue tempeste interiori, misantropo e violento; poi tenero, soave e patetico, la sua poesia è un'azione continua, una vera epopea individuale. (pp. 128-129)