Rivoluzione iraniana: differenze tra le versioni

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*Che i regimi oppressivi prima brucino i libri e poi uccidano le persone non era più un concetto astratto e non faceva più parte delle esperienze degli altri; era diventato un aspetto della mia realtà personale e una parte integrante della mia esperienza quotidiana. Il regime islamico prese di mira innanzitutto i diritti umani e le libertà individuali, tutto quello che suggeriva differenza e diversità, e le sue prime vittime furono le donne, le minoranze e la cultura. Oltre a emanare leggi contro le donne e le minoranze, colpì gli scrittori, i poeti, gli artisti, i musicisti, i giornalisti. Disse che gli studi accademici, umanistici e sociali in particolare, erano nocivi. L'ayatollah Khomeini giunse a definire le università «la fonte di ogni sciagura»; erano più pericolose delle bombe. Presto furono chiuse in nome della «Rivoluzione culturale», la resistenza e i cortei universitari furono repressi, e così molti persero la vita o i mezzi per vivere. ([[Azar Nafisi]])
*-Dopo l'instaurazione del nostro governo, non abbiamo più prigonieri politici.</br>- Professoressa?</br>- Abbiamo pagata cara la nostra libertà, ma l'abbiamo ottenuta.</br>- Professoressa!</br>- Cosa c'è, Satrapi?</br>- Mio zio è stato in prigione sotto il regime dello scià, ma è il nuovo regime che ha ordinato la sua esecuzione. Dite che non ci sono più prigionieri politici, ma dai tremila sotto lo scià siamo passati a trecentomila con voi. Come osa mentirci in questo modo! (''[[Persepolis (film)|Persepolis]]'')
*I problemi dell'Iran sono di ordine interno e devono essere risolti solo dal popolo iraniano senza ingerenza alcuna. È difficile naturalmente, fare una valutazione di questi avvenimenti, in quanto non disponiamo dei dati e delle informazioni necessarie. È però, evidente che il popolo iraniano è deciso ad assicurarsi uno sviluppo democratico indipendente, a essere padrone delle sue ricchezze e dei suoi destini. Noi desidereremmo che questo desiderio del popolo iraniano si realizzasse in modo che il suo sviluppo economico-sociale verso il benessere, il progresso, l'indipendenza e la pace potesse attuarsi nelle migliori condizioni. Uno sviluppo del genere è anche nell'interesse della pace e della collaborazione internazionali. ([[Nicolae Ceaușescu]])
*Il popolo ha fatto cadere lo Scià. Ed è stato il popolo che ha portato il leader islamico al potere e lo ha legittimato. Quando il popolo non è presente, quando il suo voto non c'è, questo significa la fine della rivoluzione islamica. ([[Ali Akbar Hashemi Rafsanjani]])
*In Iran la rivoluzione contro lo scià cominciò come movimento democratico, un movimento liberale diretto contro la dittatura poliziesca. Ma l'Iran era uno stato plurinazionale, governato dai persiani che esercitavano il potere sulle numerose minoranze di arabi, azeri, beluci, curdi e così via. Queste popolazioni oppresse, sentendo che a Teheran si parlava di democrazia, tradussero all'istante quel motto in un motto indipendista, incitante a staccarsi e a creare propri stati indipendenti. Di colpo l'Iran si vide davanti lo spettro della disgregazione, della perdita di varie province importanti, del declassamento a stato monco. A quel punto, ecco farsi avanti il nazionalismo panpersiano: i pieni poteri passano al suo guardiano, il clero sciita con l'ayatollah Khomeini in testa. La parola democrazia sparisce dagli striscioni e la rivoluzione finisce in una serie di sanguinose spedizioni anti-azere, anti-curde e via dicendo, vinta dal potere autoritario. L'Iran mantiene immutate le sue frontiere. ([[Ryszard Kapuściński]])