Robert Louis Stevenson: differenze tra le versioni

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Uno degli uomini lasciati con me era bravo a scolpire la pietra e prima che Sir William tornasse a prenderlo gli feci incidere su di un macigno questa iscrizione, con cui posso adeguatamente chiudere il mio racconto:
 
{{Centrato|GIACOMO DURIE<br>EREDE DI UN TITOLO SCOZZESE<br>MAESTRO DELLE ARTI E DELLE GRAZIE<br>AMMIRATO IN EUROPA ASIA E AMERICA<br>IN GUERRA E IN PACE<br>SOTTO LE TENDE DEI CACCIATORI SELVAGGI<br>E NELLE CITTADELLE DEI RE<br>DOPO AVER TANTO CONQUISTATO COMPIUTO<br>E SOFFERTO<br>GIACE QUI DIMENTICATO
GIACOMO DURIE<br>
EREDE DI UN TITOLO SCOZZESE<br>MAESTRO DELLE ARTI E DELLE GRAZIE<br>AMMIRATO IN EUROPA ASIA E AMERICA<br>IN GUERRA E IN PACE<br>SOTTO LE TENDE DEI CACCIATORI SELVAGGI<br>E NELLE CITTADELLE DEI RE<br>DOPO AVER TANTO CONQUISTATO COMPIUTO<br>E SOFFERTO<br>GIACE QUI DIMENTICATO
 
ENRICO DURIE<br>SUO FRATELLO<br>DOPO UNA VITA DI IMMERITATE SVENTURE<br>CORAGGIOSAMENTE SOPPORTATE<br>MORÌ QUASI NEL MEDESIMO ISTANTE<br>E DORME NELLA STESSA TOMBA<br>COL SUO FRATERNO NEMICO<br>
 
LA PIETÀ DELLA SPOSA<br>E DI UN VECCHIO SERVITORE<br>QUESTA PIETRA POSE<br>AD ENTRAMBI<br>}}
 
{{NDR|Traduzione di Oriana Previtali}}
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*A un tratto avvertiamo d'esser sul punto d'esorbitare dall'àmbito umano per avventurarci su un terreno fuori dei limiti normali. Il rapporto tra i due fratelli ci è ormai impenetrabile, perché li vediamo obbedire a istinti, che ci restano segreti: il fratello innocente ha la cocciuta pertinacia di un cane, che cerca padrone; il Signore ha mutato coscienza e quasi aspetto da un qualche mostruoso felino, da un malefico gatto, incolpevole se non innocente. Significativo che, come un gatto, anche lui possegga sette vite. ([[Enzo Giachino]])
*Il ''Signore di Ballantrae'' è un esercizio ascetico negativo, completo fino all'estasi conclusiva. Ed è anche il rifacimento melodrammatico, la degradazione favolosa dell'iter illuminativo. Nelle sue pagine Stevenson ha celebrato con lucido furore la sua devozione alla letteratura come asocialità, provocazione, mistificazione. Nel breve e perfetto ambito del suo cinismo di letterato, ogni orrore e dolore, verità e menzogna, odio e morte diventano destino e struttura. ([[Giorgio Manganelli]])
*In una lettera, parecchio citata, a Henry James (curioso che i due protagonisti del ''Master'', che è l'esatto opposto di tutti i romanzi del destinatario della lettera, si chiamino Henry e James) Stevenson scrisse: «Quanto al mio romanzo, si tratta di una tragedia». Ma le tragedie, ancorché non dichiarate, propongono una liberazione. ''Il Master di Ballantrae'' non propone nessuna liberazione finale. È un romanzo sulla paura e sul male che al lettore non lascia scampo. Da un punto di vista strettamente letterario, invece, è un romanzo avventuroso (talmente avventuroso, talmente spericolato nell'architettura della trama da far dubitare, a proposito della terza e ultima parte, il suo stesso autore), nel quale l'indagine psicologica corre sul filo delle lame che si incrociano, si contenta delle parole affannate e scabre che talvolta i protagonisti sembrano pronunciare come in sogno, risponde a una meccanica tanto istantanea quanto implacabile di semplici sguardi. ([[Giorgio Montefoschi]])
 
==''Il mio primo libro –'' L'isola del tesoro==