Paolo Orano: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎I moderni: Victor Hugo
→‎I moderni: Edmondo De Amicis
Riga 28:
 
*[...] la forza inibitoria dell'arte nel Carducci è ben maggiore che nell'[[Victor Hugo|Hugo]]. Questi fu come una cateratta sempre aperta, donde precipitò esuberante e sonora la fiumana delle visioni e dei simboli. Il lirismo lo scosse fanciullo e lo turbò vecchio, dopo oltre sessant'anni di inni, di entusiasmi, di febbri, di sacri terrori e di epiche ire. Carducci no. L'ispirazione carducciana è figlia dell'erudizione, e il Carducci è così strano poeta che, dopo d'avere incominciato tardi a produrre i suoi {{sic|capilavori}}, lascia trascorrere anni ed anni tra l'uno e l'altro e ne produce pochissimi. (vol. II, p. 103)
 
*Fiumi d'inchiostro si son versati da un capo all'altro d'Italia in tutti gli uffici dei giornali sulla memoria di [[Edmondo De Amicis]]. Era lo scrittore più letto e più noto, era l'autore più facile. Nulla è così naturale dunque della dismisura di articoli, di apologie, di rimpianti, di apoteosi a suo riguardo. Forse l'Italia non è stata mai una cosa unitaria quanto in questo caso. La morte del De Amicis pare sia il fatto onde esce il documento indubbio che una italianità esiste, e intendo dire la italianità del sentimento. (vol. II, p. 113)
 
*[[Jakov Aleksandrovič Novikov|{{sic|Giacomo Novicow}}]] è, per eccellenza, anima di propagandista.<br>Chiaro, acuto, largo, preciso, il suo ingegno di sociologo e di scienziato della politica ha superato le difficoltà massime che ostacolano la forza diffusiva e penetrativa delle idee nuove e sociali.<br>Io non so quanti altri mai in Europa abbiano al pari di lui il convincimento che la guerra ed il militarismo siano un assurdo, il più pernicioso assurdo dello Stato contemporaneo, e quanti abbiano la virtù incomparabile ne' suoi effetti, di comunicare al pubblico questo convincimento che urta ancora, purtroppo, contro tante superstizioni e tanti interessi di classe. (vol. II, p. 211)