Paolo Orano: differenze tra le versioni

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*Ma non si può né si deve dire che [[Giosuè Carducci]] sia il poeta di un'epoca, l'uomo rappresentativo di qualche cosa come una civiltà. No. Nell'opera sua manca ogni creazione di idee. Carducci deriva, non crea; e deriva non soltanto il pensiero che, del resto, in lui è sempre allo stato frammentario, dai Greci, dai Latini, dai Tedeschi e dai Francesi; ma anche l'immagine. È forse difficile sostenere che nell'opera poetica e prosastica del Carducci esista una immagine tutta carducciana. (vol. II, p. 94)
 
*[...] la forza inibitoria dell'arte nel Carducci è ben maggiore che nell'[[Victor Hugo|Hugo]]. Questi fu come una cateratta sempre aperta, donde precipitò esuberante e sonora la fiumana delle visioni e dei simboli. Il lirismo lo scosse fanciullo e lo turbò vecchio, dopo oltre sessant'anni di inni, di entusiasmi, di febbri, di sacri terrori e di epiche ire. Carducci no. L'ispirazione carducciana è figlia dell'erudizione, e il Carducci è così strano poeta che, dopo d'avere incominciato tardi a produrre i suoi {{sic|capilavori}}, lascia trascorrere anni ed anni tra l'uno e l'altro e ne produce pochissimi. (vol. II, p. 103)
 
*[[Jakov Aleksandrovič Novikov|{{sic|Giacomo Novicow}}]] è, per eccellenza, anima di propagandista.<br>Chiaro, acuto, largo, preciso, il suo ingegno di sociologo e di scienziato della politica ha superato le difficoltà massime che ostacolano la forza diffusiva e penetrativa delle idee nuove e sociali.<br>Io non so quanti altri mai in Europa abbiano al pari di lui il convincimento che la guerra ed il militarismo siano un assurdo, il più pernicioso assurdo dello Stato contemporaneo, e quanti abbiano la virtù incomparabile ne' suoi effetti, di comunicare al pubblico questo convincimento che urta ancora, purtroppo, contro tante superstizioni e tanti interessi di classe. (vol. II, p. 211)