Giosuè Carducci: differenze tra le versioni

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*Il Carducci è l'ultimo dei poeti dell'Italia antica, più che il primo dei poeti dell'Italia nuova. ([[Eugenio Donadoni]])
*La storia nell'anima di Carducci, con buona pace del suo metodo storico, è quasi sempre una proiezione di presente negli sfondi lontani, per dargli autorità e obiettività. La storia in Carducci è polemica. Poeta della storia potrebbe al più significare poeta drammatico, e Carducci non creò una persona artistica fuori della sua personalità lirica. ([[Scipio Slataper]])
*Ma non si può né si deve dire che Giosuè Carducci sia il poeta di un'epoca, l'uomo rappresentativo di qualche cosa come una civiltà. No. Nell'opera sua manca ogni creazione di idee. Carducci deriva, non crea; e deriva non soltanto il pensiero che, del resto, in lui è sempre allo stato frammentario, dai Greci, dai Latini, dai Tedeschi e dai Francesi; ma anche l'immagine. È forse difficile sostenere che nell'opera poetica e prosastica del Carducci esista una immagine tutta carducciana. ([[Paolo Orano]])
*Sul Giosuè Carducci, scrissi due libri per dire alle genti: L'uomo di cui avete fatto l'apoteosi fu un volgare tornacontista, ed eccone qua le prove:<br />– Egli cantò la bianca croce di Savoia: ma a Versailles aveva già – con l'ajuto di [[Immanuel Kant|Emanuele Kant]] – decapitato un re.<br />– Egli, nell'Adige, celebrò il re Umberto: ma nell' Anniversario della Repubblica aveva già detto corna della monarchia.<br />– Egli chiamò il [[Giuseppe Mazzini]]: «Ezechiele in Campidoglio»; ma aveva già chiamato il Mazzini: «il sultano della libertà che mandava sicari ad ammazzare i galantuomini.»<br />– Aveva cantato il diavolo in un inno che fece andare in visibilio tutti i marinatori delle scuole d'Italia, onde era salito, di primo acchito, alla gloria di poeta di [[Satana]]; ma poscia quell'inno egli chiamò chitarronata, e ragazzacci sgrammaticanti chiamò coloro che, a causa di quell'inno, avevano strombazzato il suo nome alle quattro plaghe del mondo.<br />– Aveva schiaffeggiato il Galileo di rosse chiome e decapitato Dio con l'ajuto del [[Robespierre]]; ma poscia inneggiò alla chiesa di Polenta, alla dolce figlia di Jesse, a Dio ottimo massimo. ([[Andrea Lo Forte Randi]])
*Vorrei mandarle un mazzo di rose grande più di me, vorrei creare una parola nuova che racchiudesse tutto ciò che ha di soave la gratitudine e di sublime la gioia, per dirle quello che sento Amo tutto ciò ch'Ella ha corretto nei miei versi. (Benedetti versi che mi hanno ispirato l'ardire di venire da Lei!). ([[Annie Vivanti]])