Bernardo Valli: differenze tra le versioni

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*Non ha senso accostare la Cambogia prima dei Khmer rossi alla Germania prima dei nazisti. Cosa c'entra il regno buddista di Sihanuk con la Repubblica di Weimar? Il solo pensiero è una bestemmia. Eppure anche i personaggi della fiaba in famiglia, la fiaba della Germania di un tempo, le ondine che chiacchieravano dal fiume con le lavandaie e i nani ospiti domenicali, e il corvo e la gazza, e il cavallo massiccio con la criniera bionda e gli occhi celestini, erano portatori di sortilegi. Come i coccodrilli avidi e i conigli furbi della foresta cambogiana.
*Sognano di realizzare nella remota Cambogia una società perfetta. Per rianimare l'antica civiltà khmer (fiorente all'epoca di Carlo Magno) puntano su una rivoluzione adeguata alle realtà del loro paese. E vogliono evitare gli errori commessi dai rivoluzionari occidentali. I quali erano falliti o stavano fallendo perché non avevano liberato radicalmente le loro società dalle classi borghesi, dalle loro tradizioni e dalle loro culture.
 
{{Int|1=Da [https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/10/29/il-contadino-dittatore-di-sofia-che-crollo.html ''l contadino dittatore di Sofia che crollò assieme al Muro'']|2=''la Repubblica'', 29 ottobre 2009}}
[[File:Todor Živkov (fototeca.iiccr.ro).jpg|thumb|[[Todor Živkov]]]]
*Più che a un cambio di regime, la destituzione di [[Todor Živkov|Zivkov]] assomigliava a un pensionamento: aveva 78 anni e i suoi successori erano dei dirigenti comunisti. Sembrava la transizione da una generazione all'altra.
*Anche lui, come Nicolae Ceausescu, il vicino rumeno, aveva irritato Michail Gorbaciov respingendo con disprezzo i due pilastri della nuova dottrina moscovita: la perestroika e la glasnost (la revisione in economia e la trasparenza in politica). Il russo e il bulgaro appartenevano a generazioni diverse. Il primo voleva riformare il comunismo agonizzante; il secondo era convinto che fosse irriformabile. Gorbaciov giudicava Zivkov un personaggio pretenzioso. Zivkov riteneva Gorbaciov un leader inesperto.
*Todor Zivkov è stato più modesto di Nicolae Ceausescu, che si faceva dedicare poemi in cui era esaltato come "Danubio del pensiero" o "Genio dei Carpazi" o "Sole della patria". Todor Zivkov non arrivava a questi eccessi, ma si era circondato di persone solerti nel manifestargli in continuazione la loro "predanost" (lealtà, devozione).
*Sulle capacità intellettuali e sulla personalità di Zivkov c'erano opinioni discordanti. Alcuni gli riconosceva un raro senso dell'umorismo e ne apprezzavano la scaltrezza e l'arguzia del contadino. Altri erano più severi. Giudicavano scarsa la sua cultura politica e la capacità di valutare le situazioni.
*Cosa molto rara in un dirigente comunista, sapeva ridere di se stesso, al punto da collezionare le barzellette politiche non sempre lusinghiere per lui.
*«Non sono mai stato un dittatore», amava ripetere negli ultimi anni della vita. Ma il suo regime aveva e usava tutti gli strumenti di una dittatura. In particolare la Drzavna Sigurnost, la polizia segreta i cui uomini assassinarono tra l'altro, a Londra, nel 1978, con un ombrello avvelenato, lo scrittore Georgi Markov. E pochi anni dopo le indagini sull'attentato a Giovanni Paolo II condussero e si smarrirono sulla «pista bulgara».
*Di baci ai capi sovietici Zivkov ne dette molti nei trentacinque anni al potere. Fu il solo tra i capi dei paesi comunisti satellitia non trovarsi mai seriamente in contrasto, fino all'arrivo di Gorbaciov, con il centro dell'impero.
*Denunciò il titoismo, l'eresia cinese, la controrivoluzione ungherese, l'insubordinazione rumena, l'indisciplina dei polacchi, l'eurocomunismo, le velleità riformiste cecoslovacche... Per questo ha meritato il titolo di "eroe dell'Unione sovietica". Grazie alla sua obbedienza a Mosca, l'aggettivo "bulgaro" è servito, a lungo, nel linguaggio politico europeo, ad indicare chi praticava una sudditanza cieca, incondizionata.
*Ceausescu esaltava l'identità latina dei rumeni per distinguerli dagli slavi, immaginando stravaganti parentele con gli imperatori romani. Lo sciovinismo veniva sollecitato con accuse contro le minoranze etniche. Ceausescu riversava il suo odio contro gli ungheresi di Transilvania. Zivkov se la prese con i turchi. Sarà il suo ultimo grande errore. Un errore con risvolti criminali. L'atteggiamento dei comunisti bulgari verso i novecentomila abitanti di origine turca e i duecentomila pomaki (ossia musulmani di lingua bulgara) non era mai stato generoso: e non solo per motivi religiosi, in un sistema per sua natura antireligioso, o a causa della maggioranza ortodossa. Nel riesumare la storia nazionale, il partito ha creato o risvegliato assurdi sentimenti di vendetta nei confronti delle minoranze che potevano apparire come i residui della lunga, plurisecolare, dominazione ottomana. Prima Zivkov fece slavizzare i nomi turchi in occasione del rinnovo della carta di identità. Arrivò anche a proibire la lingua turca nei luoghi pubblici e a punire i musulmani che praticavano la circoncisione.
 
{{Int|1=Da [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/03/26/signori-di-damasco.html?ref=search ''I signori di Damasco una dinastia spregiudicata'']|2=''la Repubblica'', 26 marzo 2011}}