Dalù: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Dalù==
*La [[democrazia]] non si impone con i carri armati, non dobbiamo usare la forza ma i [[libri]]. La [[cultura]] della coscienza democratica passa attraverso la [[creatività]] dell’arte. Su questo dobbiamo lavorare altrimenti diventiamo un [[popolo]] che copia. <ref>Da ''Corriere della Sera: Dalù in fuga dalla Cina alle Marche «Punito per la parola Tienanmen»'' di Monica Ricci Sargentini, 1 giugno 2020.</ref>
 
*Fu una [[follia]], ma ritrovai la mia [[dignità]] umana. <ref>Dall'intervista a ''Tempi: «Il massacro di Piazza Tienanmen si sta ripetendo a Hong Kong»'' di Leone Grotti, 4 giugno 2020.</ref>
 
*Penso che sia i cinesi che gli occidentali dovrebbero essere uguali. La [[democrazia]] è un concetto unificato: non esiste la democrazia in stile cinese e la democrazia in stile [[occidentale]]. Il Partito Comunista Cinese ha sempre promosso un'ideologia secondo la quale la [[Cina]] non sarebbe adatta alla democrazia di tipo occidentale. Questo è un [[insulto]] a tutti i cinesi che non hanno il [[diritto]] di essere privati dei loro diritti. <ref>Dall'intervista a ''Italian Insider: Chinese journalist Dalù and his escape to Italy'' di Jack Morgan Jones, 6 giugno 2020.</ref>
 
*Il [[totalitarismo]] terminerà come tutti i fenomeni negativi e devastatori. <ref>Dall'intervista a ''Infobae: La historia de Dalú, el periodista que habló de Tiananmén en su programa de radio y fue perseguido por el régimen chino'' di Andrea Bonzo, 7 giugno 2020.</ref>
 
*Non vinceremo questa [[battaglia]] utilizzando i carri armati. Non ci abbasseremo a questo. La vinceremo con la [[cultura]]. <ref>Da ''Infobae: La historia de Dalú, el periodista que habló de Tiananmén en su programa de radio y fue perseguido por el régimen chino'' di Andrea Bonzo, 7 giugno 2020.</ref>
 
==Citazioni su Dalù==
*Tra i più famosi [[dissidenti]] cinesi c’è Dalù, il [[giornalista]] che rese pubblico il massacro, oggi rifugiatosi in Italia dove gli è stato riconosciuto lo status di rifugiato politico. [...] La storia di Dalù e la “morte“[[morte]] sociale” alla quale è stato condannato in Cina, rappresentano un esempio da ricordare, quando si avvicina il 4 giugno.<ref>Da ''Huffington Post: «Quelle vittime di Tienanmen uccise due volte»'' di Marco Lupis, 3 giugno 2020.</ref> (Marco Lupis)
 
==Note==