Leonardo Sciascia: differenze tra le versioni

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====''Io, Villabianca''====
*«Or essendo io, conte marchese di Villabianca e di Belforte, Francesco Maria Emmanuele, portato assaissimo dalla natura alla lezione delle istorie, e molto più di quelle della Sicilia, ove fortunatamente sortii i natali...»: e dunque venticinque volumi in folio, manoscritti, di un ''Diario palermitano'' che va dal 1743 al 1802; quarantotto volumi, parte manoscritti parte a stampa, di ''Opuscoli palermitani''; una ''Storia ricercata di Sicilia ne' suoi passi oscuri e difficili''; un vastissimo ragguaglio sulla città, sulla sua topografia e nei suoi monumenti; i cinque volumi della ''Sicilia nobile'' (ora in ristampa anastatica presso la libreria antiquaria Forni di Bologna). E tanti altri studi, relazioni, elogi; e una bibliografia, infine, dei propri scritti. (1982, p. 64)
 
====''La corda pazza''====
*Pietro Pisani nacque a Palermo nel 1761. Fin da ragazzo ebbe vivissima inclinazione alla musica; e senza maestro, contro la volontà del padre che l'avviava invece agli studi di legge, assiduamente la studiò. Si addottorò all'università di Catania in diritto civile e «prese a battere le vie del foro», ma di controvoglia. A ventitre anni sposò Maria Antonia Texeira Albornoz, che ne aveva diciannove, «bella persona, di cuore ingenuo e pudico, ma spesso combattuto da insanabile gelosia, a cui certo dava egli alimento»: di lei Giovanni Meli canterà la voce, gradevole linda spirante desiderio e dolcezza. Ne ebbe otto figli, tra i quali egli predilesse il secondo, Antonino, che gli pareva realizzasse con seria e profonda applicazione quella sua sempre viva ma ormai dilettantesca passione per la musica. (1982, p. 69)
 
====''Lombardia siciliana''====