Albert Camus: differenze tra le versioni

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in Taccuini
+incipit
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===''L'esilio e il regno''===
Una mosca magra volava da qualche istante in quella corriera dai vetri ermeticamente chiusi. Inconsueta, andava e veniva senza far rumore, con un volo estenuato. Janine la perse di vista, poi la vide atterrare sulla mano immobile di suo marito. Faceva freddo. Ad ogni raffica del vento sabbioso che strideva sui vetri, la mosca aveva un fremito. Nella luce rara di quel mattino d'inverno, il veicolo avanzava a stento, si agitava in bilico, con gran fragore di lamiere e d'assali. Janine guardava suo marito. Spighe di capelli grigi piantati bassi sulla fronte angusta, naso largo, bocca irregolare. Marcel sembrava un fauno imbronciato.
 
{{NDR|Albert Camus, ''L'esilio e il regno'', traduzione di Sergio Morando, Garzanti}}
 
===''L'estate e altri saggi solari''===
In [[primavera]], Tipasa è abitata dagli [[dèi|dei]] e gli dei parlano nel sole e nell'odore degli assenzi, nel mare corazzato d'argento, nel cielo d'un blu crudo, fra le rovine coperte di fiori e nelle grosse bolle di luce, fra i mucchi di pietre. In certe ore la campagna è nera di sole. Gli occhi tentano invano di cogliere qualcosa che non sian le gocce di luce e di colore che tremano sulle ciglia. Il voluminoso odore delle piante aromatiche raschia in gola e soffoca nella calura enorme. All'estremità del paesaggio, posso vedere a stento la massa scura dello Chenoua che ha la base fra le colline intorno al villaggio, e si muove con ritmo deciso e pesante per andare ad accosciarsi nel mare.
 
===''La morte felice''===
{{NDR|Albert Camus, ''L'estate e altri saggi solari'', traduzione di C. Pastura e Silvio Perrella, Bompiani}}
Erano le dieci del mattino e Patrice Mersault camminava con passo regolare verso la villa di Zagreus.<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref>
 
==Citazioni su Albert Camus==
*Camus diceva che [[Cristo]] è venuto a questo mondo per affrontare due problemi che la filosofia non risolverà mai. Primo: perché soffro? E secondo: perché nasco con appeso al collo il cartello "condannato a morte"?... Gesù li ha presi su di sé, quindi li ha sacralizzati. ([[Giovanni Reale]])
*{{NDR|L'opera di Camus}} Ci offre la promessa di una letteratura classica, senza illusioni, ma piena di fiducia nella grandezza dell'umanità; dura, ma senza inutile violenza appassionata ma riservata... una letteratura che si sforza di descrivere la condizione metafisica dell'uomo pur partecipando pienamente ai movimenti della società. (da [[Jean-Paul Sartre]],)<ref>In ''Vogue'', 1945).</ref>
*Albert Camus è uno degli scrittori dell'Algeria francese che può giustamente essere definito di fama mondiale. Eppure, come era già accaduto nel caso di [[Jane Austen]] un secolo prima, anche con Camus i critici hanno ignorato la realtà dell'impero, così evidente nelle sue opere. [...] Camus è una figura di particolare rilievo nella terribile e caotica situazione delle colonie francesi durante il faticoso processo di decolonizzazione del Novecento. Egli appartiene al periodo finale dell'imperialismo al quale è sopravvissuto, sino ai giorni nostri, come scrittore «universalista» le cui radici affondano in un colonialismo ormai dimenticato. (da Edward W. Said,)<ref>Da ''Cultura e imperialismo'', traduzione di Stefano Chiarini e Anna Tagliavini, Gamberetti Editrice, 1998).</ref>
 
==Note==
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*Albert Camus, ''Il primo uomo'', traduzione di Ettore Capriolo, Bompiani, Milano, 2001.
*Albert Camus, ''Il rovescio e il diritto'', traduzione di Sergio Morando, Bompiani, 2012.
{{NDR|*Albert Camus, ''L'esilio e il regno'', traduzione di Sergio Morando, Garzanti}}.
{{NDR|*Albert Camus, ''L'estate e altri saggi solari'', traduzione di C. Pastura e Silvio Perrella, Bompiani}}.
*Albert Camus, ''L'uomo in rivolta'', traduzione di Liliana Magrini, Bompiani, Milano, 2011.
*Albert Camus, ''La caduta'', traduzione di Sergio Morando, Bompiani, Milano, 1958.