Mohammad Mossadeq: differenze tra le versioni

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*Il mio governo ha cercato di fare ogni sforzo per risolvere la vertenza ma, sfortunatamente, il governo inglese ha finora impedito che venisse raggiunto un accordo e, violando i principi internazionali, ha sottoposto l'Iran ad una tremenda pressione economica ed ha seguito la tattica di farci perdere tempo per impedirci di attuare una nuova politica economica e di imboccare la strada che avrebbe portato il popolo iraniano alla salvezza e alla libertà. (messaggio radiofonico annunciando la rottura di relazioni con il Regno Unito, 16 ottobre 1952)<ref name=rotturarelazioni>Citato in [https://archivio.unita.news/assets/main/1952/10/17/page_001.pdf ''Mossadeq annuncia la rottura delle relazioni con l'Inghilterra''], ''L'Unità'', 17 ottobre 1952.</ref>
*Le relazioni diplomatiche tra due popoli sono utili solamente quando tendono a salvaguardare l'amicizia dei due popoli stessi, altrimenti esse servono solamente a far rispettare i diritti di una sola parte. In tal caso è necessario interromperle per porre fine a tali provocazioni e minacce. (messaggio radiofonico annunciando la rottura di relazioni con il Regno Unito, 16 ottobre 1952)<ref name=rotturarelazioni/>
*Non intendo presentare alcun appello contro una condanna a morte e non accetterò nessun perdono, anche se lo Scià deciderà di accordarmelo. Il perdono è per i traditori ed io sono invece la vittima di un intervento straniero. (dichiarazione durante il suo processo, 9 novembre 1953)<ref name=energicaaccusa>Citato in [https://archivio.unita.news/assets/main/1953/11/10/page_006.pdf ''Energica accusa di Mossadeq contro lo Scià e gli inglesi''], ''L'Unità'', 10 novembre 1953.</ref>
*Gli inglesi non volevano spogliarmi dei miei averi. Volevano uccidermi. Non è una novità per la Persia il soggiacere all'influenza inglese. È una realtà che dura da duecento anni. (dichiarazione durante il suo processo, 9 novembre 1953)<ref name=energicaaccusa/>
*Sono un iraniano che ha lottato per tutta la sua vita contro il colonialismo. Avevo reso al mio Paese il suo prestigio presso il mondo, ma gli stranieri non vogliono che il nostro popolo si svegli. Essi vogliono poter disporre a loro compiacimento dello Scià, designarlo, metterlo da parte secondo i loro desideri. Il Paese deve proteggere gli uomini di Stato che lo difendono, questo è il solo modo di difendere la propria libertà. (dichiarazione durante il suo processo, 12 novembre 1953)<ref>Citato in [https://archivio.unita.news/assets/main/1953/11/13/page_001.pdf ''La condanna a morte richiesta per Mossadeq mentre Teheran manifesta contro il processo''], ''L'Unità'', 13 novembre, 1953.</ref>