Fernanda Pivano: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Sui gioielli conservati}} Voltò pagina quando cominciò a lavorare bene. Un vero trickster. [[Ottavio Rosati|Ottavio]] mi commosse con regali sempre più raffinati, il primo nel 1978 un ciondolo di radice di agata che resta tra i miei ricordi più cari, una collana di murrine antiche che mi portò da Venezia nel 1980, una collana d'oro che comprò al museo di Bogotà, quando andò a tenere un seminario in Bolivia negli anni Novanta. In una conferenza che fece gratis (di nascosto) in un'altra città, Medellin, lo compensarono con una scheggia di smeraldo. Che mi accompagna sempre nella scatoletta di cinghiale dove conservo le mie mitiche spille di [[Gertrude Stein]].<ref>'Rai3 tra Pirandelli e pazzarielli' ([http://www.plays.it/ipod/scritti/fernanda-pivano/76-ottavio-tra-pirandelli-e-pazzarielli Conferenza al Teatro Stabile di Torino])</ref>
{{Int|Da ''Generazioni d'amore: le quattro Americhe di Fernanda Pivano''|Dal booklet del DVD del film di Ottavio Rosati, Istituto Luce Cinecittà, Italia, 2020. Disponibile parzialmente in [https://www.plays.it/plays/produzioni/generazioni-d-amore ''Plays.it''].}}
*Avevo 19 anni, non ero mica tanto una bambina. E c’era questo ragazzo più o meno della mia età. Un giorno, mentre mi allacciavo un sandalo e mi giravo su dopo aver allacciato il sandalo, questo ragazzo mi ha dato un bacio. Io, terrorizzata, ho piantato lì tutto, sono corsa da mamma: “Mamma aspetto un bambino”. La mamma, poverina, è svenuta e ci sono voluti i sali inglesi per farla rinvenire e poi mi ha detto: “Chi è stato?”, una specie di urlo che è arrivato fino al cielo e… {{NDR|Cioè l’idea era i bambini possono venire con un bacio?}} Io capivo questo, insomma. Il mio senso era quello che vuol dire nascono con un bacio. Non è molto diverso dalla realtà. In fondo nascono con un bacio.
*Improvvisamente il mio vicino di casa che è anche un mio carissimo amico da trent'anni, quello tra l'altro che mi ha fatto conoscere questo caseggiato, come lo chiamo io, lì in Via Lungara 3, ha cominciato con un pappagallo, poi due pappagalli, poi tre pappagalli, poi quattro pappagalli. Adesso ne ha sette, otto, non so. Praticamente è come se ci parlasse, insomma... Sono molto carini. Io non ho tempo di occuparmene. Mi piacerebbe, ma non ho tempo.
*Mio padre era un donnaiolo veramente sperticato. Gli uomini andavano nel demi-monde che era una valvola di sicurezza formidabile perché loro andavano lì, compravano i gioielli, le carrozze che c'erano allora, le pellicce, le ville, le case... E queste donne non interferivano con la famiglia. Erano bravissime. Stavano lì e confortavano questo loro benefattore e basta. E questo quindi non dava in fondo un grande fastidio. Nelle famiglie non ce se ne accorgeva neanche. Si chiamavano Consigli di Amministrazione. Era un padre-modello. Ogni sabato mi faceva leggere un libro. Mi faceva andare nel suo studio, mi dava un libro, commentava il libro che mi dava da leggere, si faceva dire com'era il libro che avevo letto.