Gilbert Keith Chesterton: differenze tra le versioni

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*Un uomo non può mai capire del tutto un ragazzo, anche se è stato ragazzo. (cap. III)
*Nessuno ha mai misurato l'immensità del suo debito verso chi lo ha creato e gli ha permesso di avere un nome. Nel fondo del nostro cervello, rimaneva un bagliore dimenticato, una fiamma di sbigottimento per la nostra stessa esistenza. Lo scopo della vita artistica e spirituale era quello di scavare quest'alba sommersa di meraviglie: e l'uomo seduto nella sua poltrona avrebbe improvvisamente capito di essere vivo e sarebbe stato felice. (cap. IV)
*La peggior cosa del lavoro capita quando si smette la giornata [[Lavoro|lavorativa]]: gli scossoni di tram e metropolitana e il lento ritorno in case lontane. (cap. VI)
*La vera difficoltà dell'uomo non è quella di essere capace di godere dei lampioni o del paesaggio, o dei denti di leone o delle braciole, ma di godere del godimento. Si tratta di avere la capacità di apprezzare veramente ciò che ci piace. (cap. XVI)