Stephen King: differenze tra le versioni

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*Qui a Derry i più giovani scompaiono nel nulla al ritmo di una cinquantina l'anno. Perlopiù sono adolescenti. Vengono classificati scappati di casa. Immagino che questa ipotesi sia valida per alcuni di loro.
*Massacro indiano? Difficile. Né cadaveri, né ossa. Alluvione? Non quell'anno. Malattia? Nessuna traccia nelle comunità più vicine. Scomparvero senza una causa apparente. Tutti. Trecentoquranta persone. Senza lasciare traccia.
*Gli piaceva l'odore dei libri, un odore di spezie, che aveva del favoloso. Ogni tanto passava tra gli scaffali per gli adulti, rimirando migliaia di volumi e immaginando un mondo di vite dentro ciascuno di essi, come talvolta camminando per la sua via in un crepuscolo affocato e affumicato di un pomeriggio di tardo ottobre, il sole ridotto a una linea di arancione cupo all'orizzonte, immaginava le vite che si svolgevano dietro tutte quelle finestre: persone che ridevano o litigavano o sistemavano i fiori o davano da managiaremangiare ai bambini o a cani e gatti, oppure desinavano loro stessi guardando la telescatola.
*C'era qualcuno in quel groviglio di erba alta e bassi cespugli in lontananza. In una mano inguantata di bianco teneva un grappolo di palloncini, rossi e gialli e blu e verdi. Con l'altra gli aveva indirizzato un cenno. Non ne aveva visto il volto, troppo distante, ma ne aveva visto il costume ampio con i grossi pompom arancione per bottoni e il gran fiocco giallo e cadente. Era un clown.
*[[Haiku]] era una sana forma poetica, secondo Ben, perché era poesia ''strutturata''. Non c'erano regole segrete. Diciattessete sillabe, un'immagine che rappresentasse un'emozione ed era fatta. Tombola. Era pulita, era funzionale, era interamente circoscritta e dipendente dalle proprie regole.