Luigi Einaudi: differenze tra le versioni

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*La maggior parte delle [[parola|parole]] comunemente adoperate {{NDR|dagli uomini politici}} sono sovratutto notabili per la mancanza di contenuto. Ciò è probabilmente la ragione del loro successo; essendo legittimo il sospetto che le parole più divulgate siano state consaputamente o inavvertitamente scelte appunto perché esse sono adattabili a qualsiasi azione il politico deliberi poscia intraprendere, quando abbia acquistato il potere. (''Discorso elementare sulle somiglianze e sulle dissomiglainze fra liberalismo e socialismo'')
*La verità essenziale qui affermata {{NDR|è:}} non avere il diploma per sé medesimo alcun valore legale, non essere il suo possesso condizione necessaria per conseguire pubblici e privati uffici, essere la classificazione dei candidati in laureati, diplomati medi superiori, diplomati medi inferiori, diplomati elementari e simiglianti indicativi di casta, propria di società decadenti ed estranea alla verità ed alla realtà; ed essere perciò libero il datore di lavoro, pubblico e privato, di preferire l'uomo vergine di bolli. (''Scuola e libertà'')
*La [[verità]] vive solo perché essa può essere negata. Essendo liberi di negarla ad ogni istante, noi affermiamo, ogni volta, l'impero della verità.
*Le formule mutano e passano. La dottrina di una [[verità]] la quale, scoperta, deve essere riconosciuta ed ubbidita, rimane.
*Non il voto dei cittadini, ma il riconoscimento degli dèi afferma la volontà generale.
*Troppo spesso i politici sono persuasi non solo di dover ricercare la verità, ed è persuasione giusta e feconda, ma di conoscere già «quella» verità, «una» verità, e di non poterne tollerare la negazione. E questo è pericolo mortale.
 
==[[Incipit]] di ''Lezioni di politica sociale''==