Karl Popper: differenze tra le versioni

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+1. Parti omesse: 1) (con la "proporzionale", appunto) 2 (che ci hanno cioè imposto il governo con i piccoli partiti), il testo è in parentesi nella fonte e non mi è chiaro se è dell'intervistatore.
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*[[David Hume|Hume]] ha perfettamente ragione quando afferma che l'[[induzione]] non può essere giustificata in alcun modo. (citato in AA.VV., ''Il libro della filosofia'', traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 153. ISBN 9788858014165)
*Il [[metodo scientifico|metodo della scienza]] è razionale: è il migliore che abbiamo. Perciò è razionale accettare i suoi risultati; ma non nel senso di confidare ciecamente in essi: non sappiamo mai in anticipo dove potremmo essere piantati in asso. (da ''Poscritto alla logica della scoperta scientifica'', a cura di Alberto Arosi, W.W. Bartley e Roberto Festa, traduzione di Margherita Mancini e Sabrina Benzi, Il Saggiatore)
*{{NDR|Sul [[sistema proporzionale]]}} L'idea di avere un [[Parlamento]] [...] che sia in ogni sfumatura lo specchio dell'intera popolazione è una soluzione politica romantica e sciocca che non può funzionare. [...] un simile sistema di voto favorisce sproporzionatamente i piccoli partiti. I grandi partiti infatti, se si trovano nell'impossibilità di formare un governo, sono costretti a fare appello ai partitini, i quali vengono così a godere{{sic|,}} di un'importanza molto maggiore di quella reale delle minoranze che rappresentano. Così si arriva all'assurdo che finiscono per essere i piccoli partiti l'ago della bilancia nel dirigere il paese. Ma questo è il contrario dell'idea stessa della rappresentanza democratica: è come una democrazia che sta con i piedi all'aria e la testa in giù. Una situazione del genere è tanto più negativa in quanto priva del senso di responsabilità i grandi partiti. I quali dicono: "Ma noi non siamo responsabili, la colpa è dei votanti" [...].(dall'intervista di Luciano Ferreri, ''Attenti ai pericoli della democrazia'', ''L'Europeo'', 2 novembre 1990. In ''Come io vedo il duemila. {{small|Sedici interviste: 1983-1994}}'', introduzione di Massimo Baldini, Armando Editore, Roma, 1998, p. 99. ISBN 88-7144-786-7)
*L'unità dell'Occidente su un<nowiki>'</nowiki>''unica idea'', su una ''sola'' fede, su un'''unica'' religione, sarebbe la fine dell'Occidente, la nostra capitolazione, il nostro assoggettamento incondizionato all'idea totalitaria (da ''Come io vedo la filosofia e altri saggi'', Armando Editore, Roma, 2005, [https://books.google.it/books?id=E71VDwAAQBAJ&lpg=PT142 p. 142] ISBN 8883589998)
*La ricerca della verità è possibile soltanto se parliamo chiaramente e semplicemente ed evitiamo tecnicismi e complicazioni non necessari. Dal mio punto di vista, mirare alla semplicità e alla chiarezza è un dovere morale degli intellettuali: la mancanza di chiarezza è un peccato e la pretenziosità è un delitto. (da ''La scienza la filosofia e il senso comune'', Armando Editore, 2005, p. 27)