Iosif Aleksandrovič Brodskij: differenze tra le versioni

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+incipit
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==''Fondamenta degli incurabili''==
 
=== Incipit ===
Molte lune fa il dollaro era quota 870 e io ero a quota 32. Il globo era anch'esso più leggero - due miliardi di anime in meno -, e il bar della stazione, in quella gelida sera di dicembre, era deserto. Lì, in piedi, aspettavo che venisse a prendermi l'unica persona che conoscevo in tutta la città. Il tempo passava, e lei non si faceva vedere.
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*''Spogliati, se vuoi, dei cenci mandidi, | la vecchia nutrice non c'è più per vedere la tua cicatrice. | La donna che, dicono, ti aspettava | si è data a tutti e non la ritroverai''.
*''La tua isola o non è la stessa o i tuoi occhi | sono stati inondati per sempre dal colore del mare...''
 
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Fuga da Bisanzio''===
Consapevole come sono che ogni osservazione risente dei tratti personali dell'osservatore – cioè riflette troppo spesso il suo stato psicologico piuttosto che quello della realtà osservata –, propongo di accogliere quanto segue con una congrua dose di scetticismo, se non con incredulità totale.<ref name=incipit>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref>
 
===''In una stanza e mezzo''===
La stanza e mezzo (se questa unità di spazio ha qualche senso in una lingua diversa dal russo) in cui noi tre abitavamo aveva il pavimento a parquet, e mia madre proibiva severamente agli uomini di casa, e a me in particolare, di camminarvi sopra con le calze.<ref name=incipit/>
 
===''Meno di uno''===
Fallimento per fallimento, cercare di rievocare il passato è come tentare di afferrare il significato dell'esistenza. In entrambi i casi ci si sente come un bambino che voglia stringere un pallone da basket: le palme continuano a scivolar via.<ref name=incipit/>
 
==Citazioni su Iosif Brodskij==
*''Ricordi il lago Ščuče? | Tra i pini riecheggiava una triplice assonanza. | Io e te andavamo a piedi alla '' budka '' [[Anna Andreevna Achmatova|acmatoviana]]''. ([[Evgenij Rejn]])
*''Vieni al Florian sull'imbrunire. | Dalla laguna, senti?, il vento infuria. | Ma tra le raffiche l'orchestra suona [[Fryderyk Chopin|Chopin]], | Ora potremo parlare d'ogni cosa francamente. [...] | Tu – dalla tomba vicina, io – dalle lontane seccature, ...'' ([[Evgenij Rejn]])