Mohammad Reza Pahlavi: differenze tra le versioni

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*Lo amavo e continuerò ad amarlo. Forse, se avesse potuto agire di propria iniziativa, lo Scià avrebbe dato la preferenza a me e non al trono. Le vere cause della nostra infelicità sono i suoi consiglieri e sua madre. Hanno continuato a dirgli che nell'interesse dello Stato deve avere un erede, hanno insistito fino a quando egli ha dovuto cedere.
*Lo Scià non sa che cosa sia l'amore e ama soltanto il trono di Persia.
*Non posso dire che Mohammed Reza fosse dotato di un gran senso dell'umorismo. Giudicava gli altri con estrema perspicacia ma non sopportava la minima critica. Abituato ai complimenti dei cortigiani, suscettibile come tutti gli iraniani, di fronte a un giudizio negativo si rannuvolava, stringeva la labbra e richiudeva gli occhi a una fessura, a volte spaventando i suoi familiari stessi e persino la principessa Ashraf, che pure amava tenergli testa.
*Nonostante il primo matrimonio, nonostante le numerose avventure avute prima di conoscermi, Mohammed Reza era eccessivamente timido con le donne. Allevato con estremo rigore nelle scuole militari, abituato alla disciplina, consapevole delle sue responsabilità al sovrano, non amava rivelare i suoi sentimenti e ancor meno dire parole d'amore. Il suo pudore gliele rendeva difficili. Solo i suoi occhi scurissimi e brillanti, ora severi, ora tristi, ora dolci, erano pieni di fascino e riflettevano la sua anima.<br>Solo quelli parlavano.
*Per la prima volta in vita mia, mi ero innamorata. Non come l'eroina di un film o la protagonista di un romanzo, ma come un essere umano che scopre, insieme, la passione e il senso della responsabilità. Fra lo scià e me si era stabilito immediatamente un forte legame. Senza che ci fossimo scambiati confidenze essenziali, avevamo sentito passare fra noi una corrente di fiducia e di tenerezza. Nella vita che intendeva dividere con me, lo scià mi aveva offerto, fin dal primo sguardo, molti punti di riferimento: la sua timidezza, da cui s'intuiva un romanticismo che mi incantava, poiché ero molto giovane, un'eleganza innata e la sua perfetta educazione, arricchite da una vasta cultura, la sua impazienza che lusingava il mio orgoglio ancora quasi infantile. Fra tutte le ragazze che la corte gli aveva proposto non aveva forse scelto me vedendo una semplice fotografia?<br>Me, Soraya Esfandiary Bakhtiary.
*Quando ero bambina, lo scià era un aeroplano blu che sorvolava il cielo di Isfahan.<br>«Guarda là... in alto!» mi dicevano le amiche prendendomi per un braccio. «Lassù c'è il nostro re.»<br>Scrutavo il cielo socchiudendo gli occhi.<br>Lo scià era anche la grande festa che si era tenuta il giorno del suo matrimonio con la principessa Fawzia: tutta la città illuminata, la cameriera che mi teneva per mano, i fuochi d'artificio, la folla in delirio, le ovazioni... e, naturalmente, le pecore sgozzate.
*Quando lo Scià mi telefonò per dirmi che un divorzio era inevitabile, la sua voce era spezzata dai singhiozzi. Non ebbi la forza di ascoltarlo, la sua disperazione era straziante, attaccai il ricevitore.
*«Sua Altissima Maestà lo scià!» annuncia all'improvviso un servitore.<br>Tutti si alzano.<br>Compare lo scià, in uniforme da parata di generale dell'esercito. Lo trovo imponente, magnifico, splendido.<br>Sono magnetizzata. È affascinante.<br>Chams si sbaglia, lo scià è bello e sa sorridere. Ha un fisico ben proporzionato. È giovane. Ha l'età delle responsabilità e una bellissima uniforme.<br>Sì, lo confesso, per me è stato un colpo di fulmine.
 
===[[Vittorio Gorresio]]===