Soraya Esfandiary Bakhtiari: differenze tra le versioni
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*Non posso dire che Mohammed Reza fosse dotato di un gran senso dell'umorismo. Giudicava gli altri con estrema perspicacia ma non sopportava la minima critica. Abituato ai complimenti dei cortigiani, suscettibile come tutti gli iraniani, di fronte a un giudizio negativo si rannuvolava, stringeva la labbra e richiudeva gli occhi a una fessura, a volte spaventando i suoi familiari stessi e persino la principessa Ashraf, che pure amava tenergli testa. (p. 59)
*Tutti i Pahlavi [...] erano ipocondriaci. I bambini, Chams, Ashraf, Mohammed Reza e Alì Reza, il fratello minore, erano caduti nelle grinfie di un medico folle che li aveva convinti che avrebbero rischiato terribili malattie se non avessero osservato una dieta molto severa. I pasti in casa Pahlavi erano spaventosamente tristi: solo verdura bollita, frutta e composte. Che fine avevano fatto i baccanali dei satrapi dell'impero persiano? (p. 82)
*{{NDR|Su [[Taj al-Moluk]]}} Suo padre aveva comandato il reggimento di cosacchi in cui il marito Reza Khan, che sarebbe diventato Reza Scià, aveva prestato servizio prima di diventare colonnello. Non era forse lei che, in un certo senso, lo aveva innalzato al rango di scià-in-scià, di re dei re?<br>Taj ol Molouk non aveva mai dimenticato quel passato e perciò considerava disdicevole venire a Etchessassi a farci visita. Non aveva forse messo al mondo Mohammed Reza, l'imperatore dell'Iran? Che importava se suo marito dopo di lei aveva sposato altre due donne di sangue qagiaro e ne aveva avuto parecchi figli? Solo i suoi figli maschi avevano il diritto di regnare poiché il marito, in base a un decreto promulgato senza chiedere il parere di nessuno, aveva stabilito che nessun discendente qagiaro potesse diventare re.<br>Nessuno aveva il diritto di dimenticare che solo dal suo ventre nascevano i re di Persia: Mohammed Reza, l'uomo che ho sposato e, nel caso in cui Mohammed Reza scomparisse, il secondo figlio, Alì Reza. Loro e nessun altro.<br>Tuttavia, se...<br>Il bambino che io metterò al mondo. (p. 85)
*Talvolta negli occhi di Taj ol Molouk colgo un lampo di dispetto. Come se le dispiacesse che io sia l'unica moglie di suo figlio. Donna di harem, adora il mondo e l'atmosfera femminile. Nel suo palazzo, dove se ne sta chiusa circondata da cortigiane, si compiace di tessere intrighi e di ricevere personalità politiche, mogli di ufficiali, membri della corta. Li interroga, li fa parlare, dà il suo parere su tutto. Cerca anche di imporre il suo modo di pensare a Mohammed Reza, che l'ascolta con rispetto. In Iran, i figli danno retta alla madre. «Sì, madre... No, madre». (p. 86)
*Senza dubbio, [[Ashraf Pahlavi|Ashraf]] non ha sofferto tanto del dispotismo del padre quanto della sua indifferenza. In una fotografia dell'album di famiglia dei Pahlavi il vecchio scià tiene sulle ginocchia Mohammed Reza e stringe fra le braccia la principessa Chams. Ashraf è in disparte, sola, con lo sguardo triste, lo sguardo perduto nel vuoto dei bambini che non si sentono amati.<br>Così per forza di cose Ashraf ha riversato tutto il suo affetto su Mohammed Reza, il suo gemello, la parte di se stessa che probabilmente amava già nel ventre di Taj ol Molouk, prima della nascita, quando erano ancora legati dallo stesso cordone ombelicale. (pp. 86-87)
*I ricchi sono un facile bersaglio per le critiche malevole e Ashraf è ricca d'energia, di passioni. Vive molto intensamente. Non ha il tempo di ascoltare quello che le malelingue inventano sul suo conto. Le disprezza e agisce sempre liberamente, senza lasciarsi condizionare. (p. 89)
*{{NDR|Su [[Ashraf Pahlavi]]}} Non mi sono mai scontrata con lei. È troppo intelligente per attaccarmi in pubblico. E io sono troppo leale per misurarmi con lei in un duello. So che lo scià saprebbe disarmarla.<br>Per amor mio. (p. 89)
==Citazioni su Soraya==
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