Gesualdo Bufalino: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*[[Alonso Chisciano|Don Chisciotte]]. Uno dei massimi emblemi letterari d'ogni epoca. Templare e romeo dell'ideale, indeciso fra realtà e visione, dissennatezza e senno, lacrime e umore; lirica marionetta che rimette ogni volta a posto i suoi pezzi bastonati e malconci dopo l'ennesima testarda collisione coi giganti a vento e le nuvole... Questo e mille altre cose ancora: metafora di libertà, battista e cristo di ''hispanidad'', ossuto spettatore-attore di un universale teatrino di Maese Pedro; l'unico, insomma, per cui si possa dire, contro [[Francisco Goya|Goya]], che il sonno della ragione genera angeli. (p. 35)
*[[Sancio Panza]]. Santificazione del servo di commedia di spalla buffa ad accolito e apostolo del suo [[Alonso Chisciano|signore]], Sancio fa più che accompagnarne col suo controcanto in prosa le vertiginose sublimità; bensì lui stesso, com'è stato detto, si «chisciottizza» tanto quanto l'altro si «sancifica», generando in sua complice compagnia quell'esemplare ircocervo errante che solo scioglierà la morte. (p. 38)
*[[Bertoldo (personaggio)|Bertoldo]]. Un [[Sancio Panza|Sancio]] nostrano, sprovvisto, però, di quella fonda tristezza campesina, Bertoldo impersona tutta l'antica sapienza e grammatica del vissuto popolare, come se l'eran costruita lungo i secoli, a costo di lividure e guidaleschi, i pazienti analfabeti del Quarto Stato. Esule alla corte dei potenti, sotratto alla sua dieta di rape e di ventosi fagioli, Bertoldo non può che morire. (p. 41)
 
==''Il malpensante''==
===''Gennaio''===