Étienne-Gabriel Morelly: differenze tra le versioni

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nota sul "Codice della natura"
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*Morelly pone come principio che l'interesse particolare, il «desiderio d'avere», l'avarizia è la fonte di tutti i mali sociali. A chi obietta che l'interesse personale è lo stimolante necessario dell'energia umana, Morelly risponde che l'uomo è un essere naturalmente attivo, che non ripugna affatto al lavoro in quanto tale, ma solo al lavoro monotono e prolungato. Sono le istituzioni arbitrarie le quali pretendono di fissare per alcuni uomini soltanto uno stato permanente di riposo detto prosperità, fortuna, lasciando agli altri in permanente retaggio il lavoro, la fatica, che generano la pigrizia e l'odio al lavoro. È la cattiva costituzione sociale che ha prodotto negli uni l'ozio e la mollezza, negli altri l'aborrimento dal lavoro forzato. Ma di per sé il lavoro non ha nulla di {{sic|repugnante}}, è, anzi, piacevole, attraente. ([[Adriano Tilgher]])
 
*{{NDR|Dopo aver esposto i punti principali del ''Codice della natura''<ref>''Code de la nature, ou Le véritable esprit de ses lois de tout temps négligé ou méconnu'', 1755.</ref> di Morelly}} Utopia, si esclamerà! Sogno d'un pensatore che senza dubbio meditava in disparte! Morelly difatti sembra aver poco figurato nella storia del suo tempo, sia per timore delle persecuzioni, sia per disdegno filosofico. Ma è notevole che la sua utopia fu pur quella di un uomo, che avendo maneggiati i pubblici affari, vi aveva spiegata una rara abilità. ([[Louis Blanc]])
 
==Note==
<references />
 
==Altri progetti==